Lo Russo accusa i centri sociali

Gli scontri fuori da Confindustria a Torino sono una sconfitta per tutto il movimento studentesco

La Cgil: "Gli studenti devono con nettezza prendere le distanze e condannare senza alcuna indulgenza tali episodi".

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Dopo due anni di pandemia gli studenti ora scendono in piazza. E' normale che sia così e forse anche positivo, un liberatorio sfogo, al di là delle rivendicazioni (più tutele sul fronte sicurezza nell'alternanza scuola-lavoro dopo la morte di due ragazzi e una maturità più light rispetto al pre Covid), al termine - si spera - di una normalità che troppo a lungo è stata loro sottratta.

Ma gli scontri di ieri davanti a Confindustria Torino hanno rovinato tutto, spazzando via pacifismo e slogan propositivi. Una sconfitta per il movimento studentesco tutto.

Gli scontri fuori da Confindustria a Torino

Che utilità potesse avere invadere la sede degli industriali alla luce delle rivendicazioni è palese: nessuna. E intanto anche il sindaco Stefano Lo Russo ha deprecato il muro contro muro con le Forze dell'ordine e "sconfessato" gli studenti dopo i sei carabinieri finiti in ospedale (un tenente con un occhio molto malridotto) e un funzionario della Questura:

"Mi dispiace che altri approfittino della buona e corretta voglia degli studenti di farsi sentire facendo degenerare le manifestazioni per fini che, è evidente, non hanno nulla a che vedere con lo spirito nobile di queste manifestazioni".

Il dito è puntato in particolare contro la galassia disobbediente legata ai centri sociali: i filmati della Digos avrebbero consentito di identificare una trentina di manifestanti legati a collettivi, la maggior parte vicini ad Askatasuna.

Il sindaco ha annunciato che lunedì 21 febbraio 2022 riferirà in Consiglio comunale su quanto accaduto.

Una sconfitta per il movimento studentesco

"Non si protesta mandando dei poliziotti all'ospedale e nemmeno vandalizzando una città - ha aggiunto Elena Chiorino, assessore all'Istruzione della Regione Piemonte  - Gli studenti hanno tutti i diritti di protestare, ma i violenti sono incivili e delinquenti che devono essere isolati e puniti".

Il segretario del sindacato dei poliziotti Silp CGIL Daniele Tissone si rivolge direttamente agli studenti:

"Devono con nettezza prendere le distanze e condannare senza alcuna indulgenza tali episodi. Noi poliziotti del Silp siamo dalla parte della legalità e della tutela democratica del diritto a manifestare il dissenso ma questi episodi che colpiscono lavoratori in carne ed ossa non hanno niente a che vedere con il diritto a manifestare".

E ancora:

“Ancora scontri durante le manifestazioni di piazza e esponenti delle forze dell’ordine feriti. Ieri a Torino, per l’ennesima volta, i carabinieri impegnati nei servizi di ordine pubblico hanno pagato il prezzo di una violenza ingiustificata. La libertà di manifestare il proprio dissenso è legittima e inviolabile, ma non può mettere a rischio la sicurezza dei cittadini e trasformare gli agenti in bersagli umani. Sei carabinieri e un funzionario di polizia, a cui va tutta la nostra solidarietà e vicinanza, sono stati vittime di una violenza ingiustificata e a volte non abbastanza stigmatizzata. Basta! Siamo stanchi di subire, come siamo stanchi di essere accusati”.

Così, in una nota, Davide Satta, segretario generale aggiunto dell'Unione sindacale italiana carabinieri (USIC).

LA CRONACA DELLA GIORNATA DI IERI: Protesta degli studenti a Torino: le foto e i video della manifestazione

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