Val Chisone

Gita in motoslitta sulla neve dei campi da sci (chiusi): 8 nei guai

Sulle montagne di Pramollo sono state fermate otto persone che scorrazzavano con il "gatto delle nevi" nonostante i divieti.

Gita in motoslitta sulla neve dei campi da sci (chiusi): 8 nei guai
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Gita con la motoslitta sulla neve: in otto nei guai, fermati dalla Polizia Metropolitana rischiano una multa fino a 2.500 euro. Non è stata una grande idea quella di "bypassare" i divieti anti Covid (gli impianti sciistici sono chiusi infatti) pur di godersi un po' della splendida montagna piemontese.

Incastrati dalla classica "soffiata"

I conducenti delle motoslitte sono stati incastrati da una segnalazione, la classica "soffiata" per intendersi. Alcuni cittadini che passeggiavano con le racchette da neve sulle montagne di Pramollo erano stati sorpassati da queste rumorose motoslitte, quindi c'è stato il controllo da parte degli agenti della Polizia Metropolitana, in collaborazione con le guardie volontarie della Lac (Lega Abolizione della Caccia). Le otto motoslitte salivano in quota oltre i 1.500 metri di altitudine fino al monte Servin, passando dal colle Vaccera e nella zona boschiva della conca sottostante. Le persone a bordo delle motoslitte sono state fermate al rientro verso valle. Nella zona di Pramollo, in Val Chisone, il turismo escursionistico invernale è aumentato notevolmente verso le méte panoramiche e naturalisticamente pregevoli come il colle Lazarà e il colle Vaccera.

Senza dispositivi né autorizzazione

I veicoli sono risultati privi dei dispositivi di sicurezza e i conducenti non erano in possesso dell’autorizzazione alla circolazione. Tale autorizzazione deve essere rilasciata dai Comuni per motivi di necessità (a seguito di una valutazione acustica e ambientale) e riguarda percorsi prestabiliti, autorizzati e segnalati. La violazione delle norme in materia comporta una sanzione amministrativa che può arrivare fino a 2.500 euro e comportare il sequestro dei veicoli. Vengono concesse deroghe solo ai proprietari di immobili non raggiungibili da strade, che comunque devono essere autorizzati e rispettare tutte le norme di sicurezza.

Così il vicesindaco della Città Metropolitana di Torino Marco Marocco e la consigliera Barbara Azzarà:

“La Legge Regionale 2 del 2009 disciplina tutte le attività e gli sport invernali e ha come primario obiettivo la tutela della sicurezza e della incolumità dei cittadini, senza trascurare gli aspetti ambientali e naturalistici. I veicoli a motore veloci e rumorosi possono mettere in pericolo i frequentatori lenti della montagna, che tra l’altro sono aumentati moltissimo in un inverno in cui gli impianti di risalita sono fermi. Per questo la legge prevede percorsi limitati per i veicoli a motore, segnalati con cartelli in quattro lingue. I veicoli devono essere dotati di lampeggiante e i proprietari hanno l'obbligo di stipulare un’assicurazione per i danni a terzi. La Polizia Metropolitana continuerà ad organizzare controlli per verificare il rispetto della normativa regionale”.

Danni anche agli animali montani

Il rumore dei motori a scoppio, soprattutto se così potenti come quelli delle motoslitte, in ambienti naturali innevati disturba la fauna selvatica che, per fuggire velocemente nella neve, ha un dispendio energetico importante in una stagione invernale particolarmente severa. In taluni casi potrebbe essere anche fatale, nel caso di animali particolarmente sensibili e ormai rari, come il Gallo Forcello, che si rifugia per giorni sotto il manto nevoso per resistere alle basse temperature. Le vibrazioni sul manto nevoso provocate dal passaggio di mezzi a motore inducono gli animali ad una veloce fuoriuscita dalla neve e alla fuga, con la conseguente difficoltà a ripararsi nuovamente dal freddo.

E' finita male dunque la gita sulla neve in motoslitta: otto nei guai.

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