TEMA CALDO

Furgone lanciato per vendetta contro la sede di Atc dopo gli sgombri di alloggi abusivi, il presidente: "Non ci faremo intimidire, avanti per la legalità"

Emilio Bolla: "Andiamo avanti con il nostro lavoro di rigenerazione urbana e per riportare la legalità". Per l'agenzia serve anche un "nuovo piano casa"

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Il danno al cancello

Nella giornata di venerdì 27 settembre 2024, in piena notte ignoti hanno devastato con un furgone rubato l'ingresso della sede Atc in corso Dante a Torino. Subito dopo aver rotto il cancello, i conducenti del veicolo si sono dati alla fuga.

Un atto intimidatorio che si è verificato a pochi giorni dagli sgomberi avvenuti, con l'aiuto delle forze dell'ordine, al villaggio Dora, in Via Santa Croce a Collegno, nella cintura ovest.

Dopo il fatto di venerdì, si è alzato il livello di attenzione verso un ente che si sta battendo per il ripristino della legalità.

Emilio Bolla: "Serve un piano casa"

Noi di Prima Torino abbiamo intervistato Emilio Bolla, presidente Atc Piemonte centrale:

Pensate che questo atto sia legato agli sgomberi?

"Intanto ci sono le indagini in corso che spero abbiano termine a breve. Noi lo consideriamo un atto intimidatorio nei confronti del nostro impegno quotidiano verso la soluzione ai problemi delle case popolari. Io arrivo da prefetto di Torino che mi ha espresso la solidarietà che fa molto piacere che da molto valore al lavoro che facciamo. Il nostro lavoro è un po' al fronte con delle difficoltà enormi. Stiamo affrontando questioni legate a quartieri dove il disagio è grande, dove il degrado è cresciuto proprio per il fenomeno delle occupazioni abusive, ma noi andiamo avanti. Continuiamo con il nostro lavoro, con passione e coraggio".

Sono previsti degli investimenti in futuro visto che molti edifici Atc sono molto problematici?

"Negli ultimi tre anni noi abbiamo 500 milioni di euro per rigenerare interi quartieri. E' stato uno sforzo incredibile grazie a tante persone che lavorano in silenzio e si dedicano con passione al loro lavoro. E' chiaro però che occorrono ancora investimenti perché abbiamo la gestione di un patrimonio di più di 30mila unità abitative e molte hanno un alto coefficiente di degrado. C'è bisogno di risorse, attenzione da parte delle istituzioni".

Sono previsti degli abbattimenti e la ricostruzione ex-novo di alcuni edifici?

"Queste valutazioni sono da fare puntualmente rispetto ad alcuni edifici che hanno delle problematiche molto importanti. Noi oggi utilizzando le risorse che si sono rese disponibili in questi anni (tipo il 110%, Pinqua, Cipa, Pnrr) facendo attenzione alle caratteristiche storiche. Abbiamo lavorato sulla rigenerazione urbana ma serve un nuovo piano casa visto che c'è un alta domanda".

Quanti sono attualmente gli alloggi occupati abusivamente?

"Sono 177. In passato circa 250".

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