Truffa da 5milioni di euro

Falso trading online: a Torino in migliaia gli investitori truffati dallo stesso sito web che prometteva guadagni facili e veloci

L’indagine colpisce uno dei fenomeni economico-criminali più esteso degli ultimi anni, che ha portato migliaia di investitori a perdere tutti i propri risparmi nell’illusione di poter rivoluzionare la propria vita in pochi click

Falso trading online: a Torino in migliaia gli investitori truffati dallo stesso sito web che prometteva guadagni facili e veloci
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Truffati inseguendo il sogno di un investimento sicuro e di un profitto rapido, il tutto facendo qualche click.

Gli investigatori specializzati del Centro Operativo Sicurezza Cibernetica – Polizia Postale e delle Comunicazioni di Torino hanno sequestrato un sito web tramite il quale erano stati raccolti centinaia di migliaia di contatti di persone cadute nell’inganno del falso trading.

La tecnica dei cyber criminali

I cyber-criminali costruivano ad arte dei banner che richiamavano società prestigiose (ad esempio Amazon e Google) convincendo così le vittime a cliccare ed inserire i propri dati. Una volta compilati i form, i dati personali degli utenti venivano trasmessi a società che servendosi di centralini telefonici effettuavano le chiamate ingannevoli; i broker "d’assalto" avevano quindi il compito di rappresentare alle vittime dei piani di investimento "sicuri", spesso nel settore tecnologico o delle criptovalute, in grado di far conseguire profitti esorbitanti in tempi rapidissimi.

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Messaggi finti e chat mai avvenute tra broker e investitori

Gli indagati, innocenti fino a sentenza definitiva, avevano fatto sistematico ricorso anche a messaggi costruiti con testi verosimili, inviati a quanti avevano in buona fede inserito il proprio numero di telefono all’interno dei form. Di seguito un esempio di messaggio rilevato nelle attività d’indagine:

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Sul sito sequestrato, gli investigatori hanno poi trovato anche false chat WhatsApp. Screenshot artefatti di interlocuzioni mai avvenute tra i broker e investitori di fantasia in cui veniva avvalorata la sicurezza delle operazioni e la facilità dei guadagni.

L’operazione, svolta sotto la direzione della Procura della Repubblica di Torino, è il risultato di uno studio tecnico mirato delle pagine web sospette e della concatenazione tra queste e le società coinvolte nel riciclaggio del denaro provento delle truffe; centinaia le transazioni economiche analizzate ed enorme il flusso di dati telematici esaminato per comprendere che i dati venivano aggregati in pacchetti ready to use” a disposizione delle società truffaldine.

Agli indagati sono stati contestati i reati di abusivismo finanziario e truffa aggravata.

Falso trading: come evitare frodi

L’indagine colpisce uno dei fenomeni economico-criminali più esteso degli ultimi anni, che ha portato migliaia di investitori a perdere tutti i propri risparmi nell’illusione di poter rivoluzionare la propria vita in poche mosse sul web. Dietro queste storie tuttavia si celano gli inganni insidiosi di truffatori senza scrupoli che continuano a ricontattare le vittime anche dopo mesi, persuadendole ogni volta ad effettuare i versamenti “vincenti”.

Sul territorio torinese, sino al 1.10.2023, sono stati rilevati 166 casi con un danno di 5.000.000,00 di euro circa per i risparmiatori.

Forte è l’impegno della Polizia Postale di carattere preventivo, anche tramite convegni e interventi di carattere divulgativo per il pubblico.

I consigli per evitare le frodi sono:

• Prestare massima attenzione a guadagni aleatori troppo sproporzionati da quelli praticati dagli istituti di credito in circolazione;
• Non condividere mai (per nessun motivo) informazioni personali via telefono né consegnare password e dati di accesso a terze persone;
• Non prendere mai in considerazione o accettare passivamente l’installazione di software che consentano di controllare da remoto il nostro PC su richiesta di terzi: è come offrire le nostre chiavi di casa al ladro;
• Consultare sempre i siti della Consob e della Banca d’Italia per essere sicuri di rivolgersi adintermediari autorizzati;
• Consultare la sezione "Warning and publications for investors dell'ESMA (la CONSOB europea) sul sito www.esma.europa.eu;
• Consultare, attraverso i motori di ricerca sul web, le recensioni riferite alle società di trading;
• Non investire ulteriori somme di denaro per sbloccare le somme già versate.

Non esiste una fiducia tanto grande da poter cedere i dati bancari e l’accesso ai dispositivi home banking, a persone mai conosciute di persona.

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