TORINO E PROVINCIA

Ex area Olivetti di Scarmagno, Carlstrom: "Non abbiamo rinunciato al sito"

Nella giornata di oggi, giovedì 26 gennaio 2023, è previsto un appuntamento importante nel capoluogo meneghino, dove verrà siglato un grosso accordo

Ex area Olivetti di Scarmagno, Carlstrom: "Non abbiamo rinunciato al sito"
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Ci sono nuovi sviluppi sulla vicenda della riconversione dell'area Olivetti (dismessa e abbandonata da almeno 30 anni), a Scarmagno, nel Torinese. Dopo il fallimento di Bristishvolt e i punti interrogativi dei mesi scorsi, ora c'è una svolta che riaccende la luce su un luogo per anni simbolo del lavoro e dello sviluppo industriale sul territorio piemontese.

Il progetto di ricoversione

Il progetto Italvolt prevede la realizzazione della gigafactory per la produzione di batterie per le auto. L'apertura dello stabilimento è in programma per il 2025 (sulla quale pesano molte incognite), avrà un’estensione di 300.000 m2, e dovrebbe dare lavoro a circa 3.000 persone. Raggiungerà a regime una capacità produttiva fino a 45 GWh all’anno, diventando così una delle più grandi fabbriche del suo genere al mondo. Alcune aree del sito saranno aperte alla comunità, con spazi pubblici, parchi, strutture per l’infanzia e altro ancora.

Rendering area Olivetti
Rendering area Olivetti

La firma dell'accordo

Nella giornata di oggi, giovedì 26 gennaio 2023, è previsto un appuntamento importante nel capoluogo meneghino, dove verrà siglato un grosso accordo.

L'imprenditore svedese, Lars Carlstrom, commenta così la questione alla TGR Piemonte:

"Stiamo chiudendo al momento un accordo con un fondo pensionistico molto grande per diverse centinaia di milioni di euro. Quindi non siamo in una posizione debole, siamo più forti che mai".

Rendering area Olivetti
Rendering area Olivetti

Le incognite

Italvolt aveva stipulato un accordo di prelazione con il fondo immobiliare Prelios per l'acquisto dell'ex sito Olivetti di Scarmagno. Tutto ciò, al momento, non è stato rinnovato su cui pende un grosso interrogativo: "Si farà o non si farà la riconversione?" Non solo. L'area non è ben collegata alle infrastrutture che servono per rendere completamente operativo il nuovo sito industriale e poi c'è il problema delle "autorizzazioni" da ottenere per avere il via libera alla ristrutturazione.

"Ci vorranno quattro anni - spiega sempre alla TGR l'imprenditore svedese - per collegarsi alla rete e noi programmiamo di essere in attività molto prima di quattro anni. E' un enorme problema per noi. La rete non ha abbastanza capienza in questa area al momento. Ci stiamo lavorando e siamo fiduciosi”.

Intanto, Carlstrom ha preso contatti con Terna, che porterebbe il collegamento direttamente, vista la dimensione dello stabilimento.

“Anche se non abbiamo l'accordo con Prelios al momento - precisa a Rai 3 Piemonte - non abbiamo rinunciato al sito. Questo è sito è rimasto abbandonato per trent'anni, perciò siamo fiduciosi che riusciremo a rientrare in accordo. Se poi non dovesse andare così, si valuterà un altro possibile sito, sempre però in Piemonte".

I dubbi

Come dicevamo, sul futuro dell'ex area Olivetti ci sono diversi dubbi su quello che poi effettivamente verrà realizzato, visti i vari fatti che si sono susseguiti fino ad oggi. Ad esempio, resta il dubbio legato a British Volt, l'altro progetto per una fabbrica di batterie che sempre lui aveva lanciato nel Regno Unito e che è fallito.

“Io ho venduto le mie azioni a gennaio 2021 e non ho più avuto nulla a che fare con l'azienda negli ultimi due anni e quindi adesso non c'è nulla di quella situazione che possa essere collegato a me. Non eravamo d'accordo su come portare avanti il progetto. - conclude sempre alla TGR Piemonte - Il mio ex socio aveva un'idea diversa su come gestire la situazione. Ha assunto 300 persone, sono tante per una startup. Deve pagare 4 milioni al mese di stipendi. E poi la decisione di sviluppare una tecnologia proprietaria. Ci vuole molto tempo ed è molto costoso. Hanno consumato 300 milioni. Sono tanti soldi. Adesso sono in fallimento”.

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