Espulso il responsabile che ha danneggiato diversi crocifissi ad Alessandria
Il 23enne era stato denunciato per i reati di offesa a una confessione religiosa e resistenza a pubblico ufficiale
Un giovane marocchino di 23 anni, Enhamel El Mehdi, è stato espulso dall'Italia per motivi legati alla pericolosità sociale. Da quanto emerso sarebbe lui il responsabile degli atti sacrileghi avvenuti nelle ultime settimane, ad Alessandria.
Il video pubblicato dalla polizia
La Polizia di Stato ha divulgato in rete un filmato che riprende il 23enne mentre compie danneggiamenti in una chiesa.
Crocifissi danneggiati: la nota del Viminale
Negli ultimi giorni, informa il Viminale in un tweet, lo straniero era stato denunciato per i reati di offesa a una confessione religiosa, rompendo tre crocifissi, e resistenza a pubblico ufficiale. Inoltre, nel corso dell'identificazione in questura, aveva minacciato gli operatori di polizia e la popolazione cristiana affermando di voler vendicare le morti nel conflitto israelo-palestinese.
Tre danneggiamenti
In pochi giorni sono stati danneggiati ben tre chiese in particolare. Il primo atto è stato scoperto all’interno della chiesa di Santo Stefano venerdì 27 ottobre. Due giorni dopo, sabato 29 ottobre, è stato scoperto il danneggiamento di crocifissi alla chiesa di San Giovannino in corso Roma.
Il post social della chiesa:
"Corre l’obbligo di confermare un’orribile notizia che ieri, sabato 28 ottobre, pomeriggio si è diffusa in Città. Verso le ore 14,10 un individuo è entrato nella nostra Chiesa di San Giovannino, è penetrato nel presbiterio e dopo essere salito sull’altare, ne ha raggiunto il punto più alto ed, afferrato l'antico SS. Crocifisso lo ha gettato sul pavimento, rompendolo con i piedi in diversi pezzi (foto n. 1). Dopo di che, si è diretto verso l’uscita ed ha staccato dalla parete l’altro SS. Crocifisso che si trovava all’ingresso, lo ha appoggiato al muro e lo ha spezzato in più parti colpendolo pure con i piedi (foto n. 2). Della situazione si è data immediatamente notizia a S. E. Mons. Vescovo. L’intera sequenza dell’accaduto è stata ripresa dall’impianto di videosorveglianza ed è stata consegnata agli Agenti della Polizia che sono prontamente intervenuti su richiesta dei Responsabili della Confraternita, per la relativa denuncia ed i conseguenti rilievi. Gli oltraggi al Crocifisso colpiscono profondamente ogni cristiano, ma più intimamente i componenti della nostra Confraternita che proprio “del SS. Crocifisso” porta il Nome. Questi nostri Crocifissi fatti a pezzi sono immagine del Corpo di nostro Signore ferito, deriso, calunniato, umiliato, flagellato,…che, come afferma Pascal nei suoi “Pensieri” (553), “sarà in agonia fino alla fine del mondo…”. E sono pure immagine del Corpo che si spezza per noi nell'Eucarestia. Gesù anche così, proprio con questa sua “debolezza” - ha detto in un "Angelus" papa Francesco – “ci insegna l’amore. Un amore che, nella sua Risurrezione, si è dimostrato più potente del peccato e della morte, e vuole riscattare tutti coloro che sperimentano nel proprio corpo le schiavitù dei nostri tempi. In un mondo dove troppe volte prevalgono la prepotenza contro i più deboli e il materialismo che soffoca lo spirito – conclude Papa Francesco – “il Vangelo ci chiama ad essere persone capaci di guardare in profondità, piene comunque di stupore e di gioia grande per avere incontrato il Signore risorto”. Ci chiama ad essere persone “che sanno raccogliere e valorizzare la novità di vita che Egli semina in modo a volte misterioso nella storia, per orientarla verso i cieli nuovi e la terra nuova”. La Chiesa è rimasta aperta fino a tarda ora e sono stati numerosissimi gli alessandrini che sono venuti a testimoniare la loro solidarietà ma soprattutto a rendere omaggio al Signore che sulla e dalla Croce regna. Già alla S. Messa domenicale ci saranno alcune preghiere di riparazione e la S. Messa del giorno dei Ognissanti sarà celebrata proprio con questa specifica intenzione. Ci permettiamo, infine, di chiedere ai fedeli ed agli amici di S. Giovannino la carità di una preghiera con questa stessa intenzione, unendo un’opera di penitenza per es. una qualche rinuncia. Comunque, la Chiesa continuerà a rimanere aperta regolarmente, come al solito: tutti i giorni, ininterrottamente dalle 7,30 alle 21,30".
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Infine, l'ultimo è stato perpetrato, mercoledì 1° novembre, al santuario di San Giacomo della Vittoria (dove c’è anche una mostra con centinaia di rosari di ogni fattura) sempre ad Alessandria.
Su quest'ultimo, nei giorni scorsi, Gino Bottin, presidente dell’associazione SpazioIdea che cura la chiesa di San Giacomo della Vittoria aveva fatto sapere:
"Un piccolo crocefisso del confessionale è stato strappato via e gettato per terra. Questo è un atto sacrilego".