Era l’autoscuola di riferimento per tutto il nord Italia alla quale in tantissimi si rivolgevano per recuperare i punti decurtati dalla patente di guida, ma senza mai frequentare veramente i corsi previsti, tutto questo fino a quando la Polizia di Stato di Torino non ne ha interrotto l’attività illecita.
L’autoscuola era infatti “frequentata” da una platea variegata: dagli autisti professionali ai manager, e persino una persona agli arresti domiciliari. Tutti accomunati dal fatto di non aver mai veramente messo piedi all’interno della scuola.
L’indagine
L’indagine, nata alla fine dell’anno scorso e condotta dalla Squadra di Polizia Giudiziaria della Polizia Stradale di Torino, si è svolta attraverso una meticolosa attività investigativa, sia mediante metodi tradizionali che grazie ad attività tecnica, al termine della quale si è appurato che decine di iscritti ai corsi di recupero punti patente ottenevano il reintegro degli stessi senza aver frequentato i corsi.
Erano i responsabili dell’autoscuola a provvedere personalmente a falsificare i registri presenza dei candidati.
Responsabilità in tal senso erano state confermate anche dall’esito di perquisizioni disposte dall’Autorità Giudiziaria nel mese di febbraio di quest’anno. È stata dunque depositata una complessa informativa all’Autorità Giudiziaria di Torino, che emetteva un’ordinanza di custodia cautelare (obbligo di dimora) nei confronti del titolare e di una dipendente dell’autoscuola torinese in questione, poi eseguita dagli Agenti della Polizia Stradale.
La Polizia Stradale ribadisce l’importanza del rispetto delle regole e della correttezza nelle procedure di formazione dei conducenti, sottolineando che la sicurezza stradale passa anche attraverso una preparazione adeguata, senza espedienti che possono comportare rischi seri per la collettività, oltre a ricadere nell’illecito.