Emergenza Covid in Piemonte: servono 3.000 infermieri
Manca personale: il sindacato chiede 3.000 assunzioni e minaccia uno sciopero per lunedì 2 novembre
Emergenza Covid in Piemonte: servono tremila infermieri. Lanciano l'allarme i lavoratori del settore sanitario ed in particolare i sindacalisti di Nursing. "Due giorni fa - recita una nota ufficiale diffusa agli organi di informazione - abbiamo quantificato in almeno 3.000 unità la necessità nella nostra regione di nuovi infermieri. Più altrettanti operatori socio-sanitari, da assumere subito per aiutare il personale nelle varie realtà che stanno combattendo la nuova emergenza Covid in Piemonte".
Manca il personale nelle Asl
"Oggi siamo costretti a ribadire la necessità estrema di procedere immediatamente a nuove assunzioni - prosegue il sindacato degli infermieri - perché a quanto ci risulta in tutti i reparti delle Aziende sanitarie non è stata nemmeno garantita la stessa copertura di personale che si aveva durante la scorsa emergenza da Covid".
Una situazione surreale che il Nursing, sindacato degli infermieri e delle professioni sanitarie, denuncia con forza. Chiedendo immediate assunzioni con contratti dignitosi che non siano di un paio di mesi, o al massimo tre, ma con un respiro più ampio. In modo da aprire la strada ad una seria stabilizzazione. La emergenza Covid in Piemonte necessita di un impegno di personale eccezionale, e gli ospedali si trovano in una condizione difficilissima.
Non serve assumere per 3 mesi
Sono tuttavia innegabili gli sforzi fatti nei mesi scorsi dalla Regione Piemonte per recuperare personale, procedendo a nuove assunzioni. Queste però sono sempre state a tempo determinato per un paio, o al massimo tre o quattro mesi. Questa strategia, secondo i lavoratori del settore sanitario, non paga perché crea un’inevitabile emorragia di forze verso altre realtà che offrono contratti fino a tre anni (come in Romagna). Per non parlare delle offerte economicamente allettanti che arrivano dall’estero, alle quali tanti giovani laureati rispondono.
Le Regioni si fanno la guerra
"Se il Piemonte vuole davvero risolvere la situazione è necessario un cambio di passo, procedendo alle assunzioni subito e offrendo contratti che possano aprire la prospettiva di una futura stabilizzazione. E il Governo deve intervenire. Non è accettabile che in un’emergenza come questa ci siano 20 Regioni che si fanno la guerra sui contratti per rubarsi medici e infermieri a vicenda”.
In Piemonte, fra l'altro, le vecchie graduatorie sono praticamente esaurite e il personale scarseggia davvero in ogni Azienda sanitaria. L'attuale emergenza, d'altronde, impone decisioni drastiche e veloci.
Sciopero di 24 ore lunedì 2
In quest’ottica si inserisce la decisione di indire uno sciopero nazionale per lunedì 2 novembre per 24 ore. Una decisione che verrà sicuramente stigmatizzata da molti. E non è escluso che le autorità sanitarie o le Istituzioni governative possano pensare ad una precettazione. Che il personale sanitario, infatti, decida di non lavorare (per 24 ore) proprio nei giorni più difficili e di emergenza potrebbe essere giudicata da molti come un'incongruenza dalle gravi conseguenze.