Circostanza non veritiera

Ecco perchè il sindacalista è stato licenziato dopo aver chiesto tre giorni di permesso per la morte del nonno

Arriva la precisazione dell'azienda dopo la denuncia del sindacato AS.SI.A.L. di Biella.

Ecco perchè il sindacalista è stato licenziato dopo aver chiesto tre giorni di permesso per la morte del nonno
Pubblicato:
Aggiornato:

Aveva destato un certo clamore, nei giorni scorsi, la notizia del  sindacalista torinese Carmelo Zacame, segretario nazionale dell'Associazione Sindacale Autonoma Lavoratori, licenziato per aver chiesto tre giorni di permesso per la morte del nonno. A denunciare l'accaduto era stato il biellese Cristiano Tosetti, segretario provinciale di Biella dello stesso sindacato AS.SI.A.L.

La precisazione dell'azienda

Ora arriva la precisazione dell'azienda (a firma Ignazio Roccaro) che rivela un particolare che, se confermato, legittimerebbe in qualche modo il provvedimento. A quanto pare, stando a quello che sostiene l'azienda, Zacame avrebbe chiesto il permesso per lutto sostenendo che fosse mancato il nonno, mentre con il defunto non vi sarebbe quel particolare vincolo di parentela.

Circostanza non veritiera

L’azienda precisa che "il permesso per lutto era stato concesso sul presupposto, dichiarato dal dipendente, che il defunto fosse il nonno dello stesso, e che dunque sussistessero i presupposti di tale permesso".

"È invece successivamente emerso che il defunto non era il nonno e che quindi il dipendente aveva dichiarato una circostanza non veritiera, tale da consentirgli di usufruire di un permesso del quale non aveva invece diritto".

"Il licenziamento non è quindi stato irrogato perché il dipendente aveva chiesto tre giorni di permesso per la morte del “nonno” - conclude la nota - ma per le ragioni di cui sopra, evidentemente lesive del vincolo fiduciario".

Seguici sui nostri canali