E' sparita la scroccona dei record che ha viaggiato 151 volte gratis da Torino a Milano sul Frecciarossa
Si è resa irreperibile e all'anagrafe l'hanno addirittura cancellata. Il suo debito verso Trenitalia ammonta a ben 39mila euro. Condannata a sei mesi e 1.800 euro di multa.
151 viaggi gratis sul Frecciarossa da Torino a Milano, senza mai pagare il biglietto, ma la viaggiatrice "abusiva"... non esiste! E' questo il risvolto più curioso della vicenda giudiziaria che ha visto opporsi Trenitalia a questa fantomatica 50enne identificata come Monica Zucconelli. Peccato che all'anagrafe sia stata cancellata perché irreperibile. Ha fatto perdere le proprie tracce, divenendo inafferrabile come i migliori protagonisti delle spy-story romanzesche ma senza il corredo di microfilm o segreti di stato. Semplicemente la "furbetta" è riuscita a diventare uccel di bosco e se l'è cavata (per ora) senza conseguenze.
Giudicata in contumacia
In sede di giudizio la contumace è stata difesa d'ufficio dall'avvocato Manuela Rossotto, che ovviamente non ha mai incontrato la sua cliente perché è sparita.
Come sia possibile volatilizzarsi senza lasciare traccia, con tutti i paletti della pubblica amministrazione e i controlli in fase di residenza, resta però un mistero:
"Non siamo riusciti a capire come la signora possa essere scomparsa. Di fatto all'anagrafe risulta irreperibile. Credo proprio che l'ufficiale giudiziario sia andato a notificare il procedimento penale nei suoi confronti presso l'ultimo domicilio conosciuto. Ma qui ella non c'era da tempo e nessuno sa dove sia andata ad abitare. Mi riservo comunque di impugnare la sentenza in Appello non appena saranno rese note le motivazioni".
Molto probabile, quindi, che la donna abbia lasciato la vecchia abitazione per trasferirsi presso un nuovo domicilio, senza però comunicare il cambio di residenza. Chissà dove sarà finita adesso...
Una faccia tosta incredibile
La donna si chiama Monica Zucconelli e risulta avere 50 anni. Viaggiava regolarmente sui Fecciarossa Torino - Milano senza mai pagare il biglietto e reagiva ai controlli con la classica faccia da poker. Alla richiesta del controllore, ammetteva tranquillamente di non avere il biglietto, si prendeva la multa e la metteva via senza battere ciglio. Una, due, tre... centocinquantuno volte l'hanno pizzicata! Ma chissà quanti altri viaggi sarà riuscita a scroccare senza essere controllata sul treno. Alla fine, a forza di collezionare multe, Trenitalia l’ha denunciata ottenendo che il giudice la condannasse a 6 mesi e 25 giorni di carcere. Il reato è insolvenza fraudolenta e il giudice Giulia Casalegno ha anche comminato una sanzione, accessoria alla pena detentiva, pari a 1.870 euro. Attenzione però: questa è solo la condanna penale (che prevede anche la multa), ma il debito che la Zucconelli deve saldare è molto più alto: addirittura 39.000 euro. Per ottenere questo risarcimento, tuttavia, Trenitalia dovrà indire una causa civile nei confronti della rea. Sempre che si riesca a trovarla, prima o poi.
Un altro caso a Torino
Non è l'unico caso del genere a Torino, come conferma l'avvocato Andrea De Carlo che ha rappresentato la parte lesa nel procedimento ossia Trenitalia:
"Sì mi sto occupando anche di un altro signore di Torino che usa lo stesso stratagemma. Devo purtroppo ammettere che non ci sono molte speranze di recuperare il dovuto, ma è importante che il Tribunale abbia emesso sentenza a riguardo, e a nostro favore. Il giudice ha stabilito un principio importante. L'insolvenza fraudolenta è un reato grave disciplinato dal Codice Penale. In ogni caso la sentenza ci soddisfa, questa condanna rimane pendente, non è cosa da poco".
Questa dunque la curiosa vicenda della viaggiatrice sparita dopo aver scroccato gratis per 151 volte il Frecciarossa. Infine, cosa accadrà adesso? Niente. Almeno fino a quando la signora Zucconelli non verrà rintracciata, magari semplicemente in modo casuale durante un controllo stradale dei Carabinieri. Alla richiesta dei documenti, inserendo il nome della fermata nel cervellone delle Forze dell'Ordine, risulterà che ha in pendenza una condanna. E allora arriverà, tutto insieme, il conto.