È di Pinerolo il proprietario del muro imbrattato con minacce di morte a Fontana e Sala
Diversi gli indagati, l'indagine è ancora in corso.
Partite le denunce e le indagini per diffamazione e minacce ai danni di Attilio Fontana, presidente della Regione Lombardia, e Fabrizio Sala, vicepresidente di Regione Lombardia.
Denuncia anche dal proprietario del muro di Pinerolo
I primi denunciati per i reati di diffamazione e minacce sono alcuni appartenenti ai "Carc - Comitati di resistenza per il consumismo", gruppi che avrebbero rivendicato la scritta "Fontana assassino" - rivolta al presidente di Regione Lombardia - e che ora sono stati individuati come possibili autori del murales comparso sulla Martesana. In aggiunta a queste ipotesi di reato il proprietario della parete muraria, un uomo di Pinerolo, ha sporto denuncia per imbrattamento.
"Fontana assassino Sala zerbino"
Una seconda scritta, comparsa tra il 5 e il 6 giugno 2020 nel sottopasso della zona di via Chiesa a Milano, lanciava a chiare lettere il messaggio "Fontana assassino Sala Zerbino", che è ora costato una denuncia a quattro giovani del centro sociale "Zam".
Messaggi che hanno scosso il presidente
Il Pm Alberto Nobili ha voluto inquadrare la situazione quale potenziale "minaccia" anche in relazione al dossier presentato alla procura di milano dal legale di Fontana, il quale sostiene che i murales minacciosi e diffamatori, unitamente ai messaggi ricevuti sui social dal Presidente, lo hanno emotivamente scosso tanto che la questura di Varese ha disposto una scorta nei suoi confronti. Proprio in base a ciò si indaga ora per minacce e diffamazione: secondo alcune testimonianze erano una quindicina gli attivisti presenti nel sottopasso quando sono comparse le scritte.