il day after

Dopo la condanna in casa Appendino arriva il tiramisù

La sindaca posta sui social uno scorcio di vita privata per raccontare il momento particolarmente difficile che sta vivendo.

Dopo la condanna in casa Appendino arriva il tiramisù
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Un tiramisù per colazione. Non è certo in grado di cancellare la giornata di ieri, ma per la sindaca Chiara Appendino era necessario un po' di calore famigliare e un po' di dolcezza per rendere meno amara la consapevolezza di essere ritenuta responsabile per la tragedia di piazza San Carlo.

Il giorno dopo: la foto sui social

Il giorno dopo la sentenza sulla tragedia di piazza San Carlo la sindaca ha postato sui social la foto di un momento in famiglia per raccontare il suo momento difficile. Uno scorcio sull'intimità di casa e un tono ancor più intimo nelle parole che lo corredano:

L’importanza di avere qualcuno che ti vuole bene (in questo caso la mia sorellona) che in un momento difficile ti fa trovare in frigo a colazione un bel tiramisù. Si riparte!

La scelta di mostrare un momento così privato come quello della colazione con la figlia (lasciando intendere che ci sia il marito Marco Lavatelli dietro quello scatto) pare che abbia fatto breccia nei tanti torinesi che oggi hanno commentato il post con messaggi di solidarietà e simpatia per il bel quadretto presentato.

 

Questioni di gusto

L'amarezza di cui parlava ieri Chiara Appendino, commentando sempre sui social la sentenza, sembra aver dunque lasciato spazio a qualcos'altro, almeno per il momento. Eppure, nonostante il grande appoggio dimostrato dai cittadini, non è mancato qualche commento controcorrente di chi al posto del delizioso quadretto famigliare avrebbe preferito leggere e vedere altro nel rispetto di chi quella tragica notte è morto.

E' da precisare però che la sindaca, proprio ieri, aveva parlato del “dolore per quanto accaduto quella notte”, dicendo che era ancora vivo e lo avrebbe portato sempre con lei, ribadendo la sua intenzione a non sottrarsi alle responsabilità nonostante le sia chiesto di rispondere di fatti scatenati da un gesto folle. E proprio sul difficile ruolo dei sindaci, aveva richiesto l'apertura di "sana discussione”.

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