Doppio intervento della Polizia

Dissidi familiari e soprusi domestici: due uomini violenti nei guai

Uno non si rassegnava alla fine della convivenza con una donna italiana, l'altro ha minacciato di morte il figliastro davanti agli agenti.

Dissidi familiari e soprusi domestici: due uomini violenti nei guai
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Dissidi familiari, problemi domestici che spesso sfociano in accese discussioni o pesanti litigi. Quando non addirittura in episodi di violenza, com'è accaduto nei giorni scorsi in due diversi appartamenti di Torino città. Entrambi i casi riguardano uomini di origine africana: uno di 61 e l'altro di 35 anni.

Con la forza in casa della ex

Il primo arresto è stato effettuato dai poliziotti della Squadra Volante a seguito della richiesta di aiuto di una italiana, ex convivente dell'africano 35enne. All’arrivo dei poliziotti, la donna indicava che l’uomo si era nascosto in camera da letto. Effettivamente, l’intruso se ne stava sdraiato per terra fra due mobili sperando di potersi nascondere. Nell’arco dei tre anni circa di convivenza fra i due si erano susseguiti moltissimi interventi delle forze dell’ordine per  maltrattamenti, minacce, lesioni nei confronti della donna. La storia si era conclusa col divieto di avvicinamento a lei e ai suoi famigliari, con ordinanza emessa dal Tribunale di Torino nello scorso febbraio. L’uomo, però, finito di scontare un periodo in carcere, era tornato alla carica e si era introdotto nell’appartamento con la forza. Il 35enne è stato arrestato per violazione di domicilio oltre che denunciato per violazione del divieto di avvicinamento nei confronti della ex. Quando i dissidi familiari e i problemi domestici diventano un fattore di pubblica sicurezza, dunque...

Minacce di morte dal patrigno

Si è rivolto al 112 asserendo che il figlio della compagna lo avesse aggredito ed ha addirittura atteso gli agenti del Commissariato Dora Vanchiglia all’ingresso raccontando con enfasi come il ragazzo lo facesse arrabbiare per via dell’importo eccessivo delle bollette luce/gas che arrivavano a casa, motivo dell’ultimo litigio.

Nell’alloggio, la realtà che emergeva era ben diversa: l’uomo, infatti, era andato in escandescenze quella mattina dopo aver visto il giovane mettere a bollire un pentolino con dell’acqua calda per lavarsi (lo scaldabagno era rotto). Il 61enne lo aveva redarguito, in quanto in tal modo avrebbe consumato gas. Al ragazzo, infatti, non era permesso di lavarsi con acqua calda tutti i giorni, ma solo tre volte la settimana. L’uomo continuava a proferire minacce anche alla presenza dei poliziotti, con l’intento di trovare nella loro figura una sorta di “appoggio”. Tale stato di vere e proprie violenze psicologiche nei confronti dei conviventi, in base agli accertamenti svolti dagli agenti, perdurava da mesi. Tanto che nei confronti dell’uomo pendeva ufficialmente una denuncia per maltrattamenti in famiglia. L’uomo è stato allontanato dalla casa familiare e denunciato per le minacce di morte pronunciate alla presenza dei poliziotti.

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