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Cpr di Corso Brunelleschi a rischio chiusura dopo l'ennesimo incendio

L'incendio di ieri notte è solo l'ultimo di una lunga serie pianificata a tavolino e messa in atto con la collaborazione di alcuni attivisti anarchici

Cpr di Corso Brunelleschi a rischio chiusura dopo l'ennesimo incendio
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Dopo l'ennesimo incendio, il Centro di Permanenza per il Rimpatrio di corso Brunelleschi rischia la chiusura.

Ennesimo incendio al Cpr

L'incendio dell'altra notte è solo l'ultimo di una lunga serie pianificata a tavolino e messa in atto con la collaborazione di alcuni attivisti anarchici che vogliono inibire le attività (comprese le operazioni di espulsioni) di quello che è a tutti gli effetti una delle più importanti strutture in Italia create per gestire il rimpatrio dei migranti irregolari.

I trattenuti nei Cpr, secondo la legge, non sono in arresto nel senso tradizionale ma sono sottoposti a un regime di detenzione amministrativa finalizzata all’identificazione e rimpatrio secondo i rapporti con i paesi di origine. I trattenuti possono quindi mantenere i contatti con l’esterno e guardare la televisione. Da qui il via alla protesta, probabilmente scatenatasi dopo aver visto un servizio di Striscia la notizia che parlava delle condizioni delle persone trattenute al Cpr di Potenza. A sostenere la ribellione gli anarchici che da sempre sono contrari alle scelte del governo sulle politiche migratorie.

Trasferimento necessario per 40 persone

Questo ultimo incendio ha distrutto moduli abitativi, letti e ambienti comuni, se normalmente il centro potrebbe ospitare 140 persone ora si arriva a stento ad un terzo. Trasferimento dunque necessario per le quaranta persone in attesa di espulsione o rimpatrio che lo popolavano.

 

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