Cospito: i giudici riconoscono la "lieve entità", ma mandano gli atti alla Corte costituzionale
Sospeso il processo nei confronti dell'anarchico per il quale è in corso una mobilitazione
E' notizia di poche ore che il Tribunale di sorveglianza di Roma ha respinto il reclamo avanzato dai difensori l'avvocato Flavio Rossi Albertini e l'avvocata Caterina Calia di Alfredo Cospito, l'anarchico in sciopero della fame da ottobre, contro il regime di 41 bis, applicatogli per quattro anni, nel carcere Bancali di Sassari, in Sardegna.
I giudici hanno sollevato una questione di legittimità costituzionale e hanno disposto la trasmissione degli atti alla Consulta. La norma su cui viene chiesto un intervento è quella che impedisce di concedere l'attenuante del “fatto di lieve entità”.
Dunque stop al processo celebrato dalla corte di Assise di Appello di Torino. Intanto Cospito è “determinato ad andare avanti” con lo sciopero della fame. Il legale Albertini alla TGR ha aggiunto:
“Secondo il nostro medico, è arrivato al limite”.
Le richieste della procura
Per Cospito e Anna Beniamino, la Procura generale di Torino aveva chiesto, rispettivamente, l'ergastolo e una pena a 27 anni di reclusione.
Il militante della Federazione anarchica informale (Fai) rischia l'ergastolo, per l'attentato alla scuola allievi carabinieri di Fossano (Cuneo), quando due ordigni vennero fatti esplodere nella notte tra il 2 e il 3 giugno 2006.
I danneggiamenti
A sostegno dell'imputato, ci sono stati a Roma e a Bologna danneggiamenti e azioni dimostrative che hanno segnato, ancora una volta, il clima che si respira nel Paese. A Roma all'ingresso di un istituto di credito è stata vergata la A cerchiata, simbolo del movimento, mentre sia nel quartiere Tuscolano che a San Giovanni sono stati dati alle fiamme alcuni cassonetti. Anche a Cagliari, in piazza Giovanni XXIII, sono apparse alcune scritte di sostegno a Cospito, realizzate durante la notte tra domenica e appunto la giornata di oggi, 19 dicembre 2022. Chi le ha tracciate ha danneggiato le vetrate dell'agenzia di una banca che si affaccia sulla piazza e lo schermo del bancomat. “Alfredo libero”, “No al 41 bis” hanno scritto gli autori dell'atto vandalico. Sul gesto indagano i carabinieri del Nucleo investigativo provinciale e della compagnia di Cagliari.