Nella mattinata di oggi, 10 novembre 2025, intorno alle ore 10.45, nella Casa Circondariale di Torino, il personale di Polizia Penitenziaria ha effettuato un controllo ordinario all’interno della Settima Sezione del Padiglione B e addosso ad un detenuto sono stati rinvenuti quattro involucri termosaldati contenenti sostanza stupefacente risultata poi essere hashish, per un peso complessivo di oltre 40 grammi.
Il telefonino nascosto in bagno
Lo rende noto il SAPPE, Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria che aggiunge tramite un commento del segretario del Piemonte Vicente Santilli:
“La costante e meticolosa attività di controllo della Polizia Penitenziaria si conferma essenziale per garantire la legalità all’interno degli Istituti. Il controllo è stato immediatamente esteso alla cella, dove è stato fatto un secondo, importantissimo ritrovamento: occultato con astuzia nel fondo di una bacinella all’interno del bagno, è stato sequestrato uno smartphone. Il detenuto è stato deferito all’autorità giudiziaria poiché, come noto, la detenzione di entrambi gli oggetti in ambiente penitenziario costituisce un grave reato”.
Il sindacalista rivolge “il nostro plauso ai colleghi della Casa Circondariale di Torino per l’ottima operazione. Il sequestro congiunto di un significativo quantitativo di droga e di uno smartphone è la prova lampante di quanto il personale di Polizia Penitenziaria, con la sola abnegazione e professionalità, riesca a contrastare la microcriminalità interna e l’infiltrazione di sostanze e tecnologie illegali”. Queste le conclusioni di Santilli: “Nonostante l’endemica carenza di organico e i mezzi obsoleti, i nostri Agenti continuano quotidianamente a mettere a rischio la propria incolumità per l’interesse della collettività e la sicurezza interna. Non ci stancheremo mai di chiedere all’Amministrazione un supporto concreto e strutturale che superi la logica degli interventi tampone e garantisca strumenti, formazione e tecnologie all’altezza della sfida che dobbiamo affrontare ogni giorno”.
«È grazie alla dedizione e alla competenza degli uomini e delle donne della Polizia Penitenziaria – dichiara Donato Capece, segretario generale del SAPPE – se oggi si è potuto evitare un pericolo concreto per la sicurezza dell’istituto e per la salute dei detenuti. L’operazione dimostra ancora una volta quanto sia fondamentale il presidio garantito dal Corpo, anche attraverso l’utilizzo di risorse specialistiche come le unità cinofile.»
Capece rinnova il proprio plauso a tutto il personale coinvolto e ribadisce “la necessità di continuare a sostenere e valorizzare il lavoro svolto all’interno degli istituti penitenziari dalla Polizia Penitenziaria, spesso in condizioni operative difficili e sotto pressione costante. Una pagina di efficienza e prontezza operativa che merita di essere portata all’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni”.
Pur manifestando compiacimento “al personale di polizia penitenziaria, che nonostante le tante difficoltà porta avanti ogni giorno una battaglia per contrastare il traffico di sostanze stupefacenti ed impedire l’ingresso di oggetti non consentiti”, il Sappe richiama “l’attenzione dei vertici regionali e nazionali dell’amministrazione penitenziaria affinché si adottino con urgenza soluzioni di efficace contrasto all’introduzione di droga, anche un potenziamento delle attività di formazione ed aggiornamento del personale di Polizia, nonché schermare le carceri all’uso dei telefoni cellulari”.