Condannata Nicoletta, la No Tav che avvisava prima di "evadere" dai domiciliari
Dopo Dana Lauriola e Roberta Saraceno, ancora una donna diventa simbolo della lotta al "potere" e all'Alta Velocità.
Condannata a un anno e un mese di carcere Nicoletta Dosio, l'attivista dei No Tav che doveva stare agli arresti domiciliari e invece usciva di casa (avvisando i Carabinieri però).
Coscienza civica comunque
Alla fine ha dimostrato una coscienza civica comunque, al di là delle sue convinzioni più o meno insurrezionaliste o talebano-ambientaliste: quando usciva avvertiva le Forze dell'Ordine segnalando i propri movimenti. Non si può, però: se uno è ai "domiciliari" deve stare in casa obbligatoriamente, mica può uscire di casa a piacimento (neppure se avvisa) a meno di non voler violare le disposizioni giudiziarie. Così i sostenitori della Dosio su Facebook:
"Oggi ultima udienza del processo a Nicoletta per le oltre 300 evasioni, a seguito delle folli restrizioni domiciliari imposte per la partecipazione ad una manifestazione notav. Nicoletta, resistente fin dall'inizio di questo lungo percorso, ci mostra ogni giorno quanto sia importante lottare contro le ingiustizie anche quando arrivano dai Tribunali. Sosteniamo Nicoletta in questa ennesima battaglia perché se non c'è giustizia, non può esserci pace. Libertà per Nicoletta! Libertà per lei e i No Tav!".
L'estrema sinistra è solidale
Anche la Cub (Confederazione Unitaria di Base) ha attestato dispiacere per la condanna. Solidarietà all'attivista No Tav anche da Rifondazione Comunista, che ha diramato un comunicato ufficiale in questi termini:
"Rifondazione Comunista esprime la propria solidarietà incondizionata a Nicoletta, colpevole di aver continuato a sostenere, in maniera assolutamente trasparente, le iniziative di mobilitazione contro un’opera inutile, devastatrice dell’ambiente, che sottrae ingenti risorse ai veri bisogni della popolazione. Salute, scuola, servizi sociali, trasporto pubblico alla portata di tutti e di tutte. Il Potere colpisce con violenza e pervicacia la lotta popolare fingendo di non vedere il crimine legalizzato rappresentato dall’evasione fiscale, dalla ricerca del profitto ad ogni costo, dalla diseguaglianza! E’ ora dire basta! Continuiamo a sostenere la lotta della Val di Susa!".
Insomma, dopo le vicende di Dana Lauriola e di Giovanna Saraceno, ancora una donna protagonista della lotta militante contro Alta Velocità e "potere costituito": la No Tav Nicoletta condannata a 13 mesi.
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