Castel Boglione

Come nel film "L'erba di Grace": marijuana nella serra di un 63enne in difficoltà economica

Le serre erano attrezzatissime: dentro c'era un bell'impianto di irrigazione e alcune lampade fluorescenti che aiutano la crescita delle piante

Come nel film "L'erba di Grace": marijuana nella serra di un 63enne in difficoltà economica
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Un odore forte e molto riconoscibile ha condotto i carabinieri di Nizza Monferrato dritti dritti nelle serre di un 63enne di Castel Boglione. Qui, la neanche tanto sorpresa, ben 26 piante di marijuana alte 2 metri e belle pronte per la raccolta e la lavorazione.

Le serre attrezzate

Le serre erano attrezzatissime: dentro c'era un bell'impianto di irrigazione e alcune lampade fluorescenti che aiutano la crescita delle piante.

Interrogato sulla faccenda il signore ha spiegato candidamente di essere in difficoltà economica dopo la revoca del reddito di cittadinanza e di aver bisogno di una fonte di guadagno rapida e sicura.

Una trama già vista

Basterebbe questo a far pensar ad un'analogia con "L'erba di Grace". Nel caso del film diretto dal regista britannico Nigel Cole, una signora inglese di mezz'età, appassionata di giardinaggio, si mette a coltivare piantine di marijuana nella serra dove prima c'erano solo orchidee per cercare un modo di guadagnare velocemente e saldare qualche debito lasciatole dal marito morto.

Brenda Blethyn, protagonista de "L'erba di Grace" in un fotogramma del film

Preoccupata dell'arrivo dei poliziotti, Grace avrà però la malaugurata idea di bruciare le piantine sprigionando un odore fortissimo che contribuirà ad uno stato d'animo condiviso (nell'intero paese) decisamente allegro.

Un finale decisamente diverso, ma chissà...

Ed ecco che le storie qui differiscono per il finale: per il cittadino di Castel Boglione sono scattati gli arresti domiciliari e nei prossimi giorni si terrà l'udienza di convalida, per Grace invece tutta la vicenda sarà fonte d'ispirazione per la scrittura di un libro che avrà anche un bel successo. Ok, è solo un film. Ma in fondo è proprio questa una di quelle volte in cui cronaca e finzione sono talmente simili da essere interscambiabili. E chissà che anche la storia di questo signore 63enne non possa finire meglio. Magari con una proposta di lavoro.

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