In barba alle regole anti-Covid

Centro sociale di via Millio: assembramento e mercatino per tutto il pomeriggio

Inaugurata la ciclo-stazione come se niente fosse. I residenti hanno scattato foto e chiamato i Carabinieri (che non sono intervenuti).

Centro sociale di via Millio: assembramento e mercatino per tutto il pomeriggio
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Infuria la polemica su quanto accaduto al Centro Sociale Gabrio in via Millio, quartiere San Paolo: assembramento e inaugurazione come se niente fosse, in barba alle regole anti Covid (cui tutti dovrebbero sottostare) con decine di persone per tutto il pomeriggio a inaugurare una specie di mercatino ciclistico.

I residenti hanno segnalato, ma...

L'evento era stato organizzato dagli attivisti del centro come "ciclostazione" ovvero per incentivare lo scambio di pezzi e la riparazione di biciclette piuttosto che per organizzare una pedalata in compagnia. Peccato che, per quanto lodevoli siano le intenzioni, in questo periodo non si possono favorire assembramenti. Invece pare proprio che la frangia antagonista dei centri sociali se ne sia fregata altamente, come dimostrano le immagini diffuse da alcuni residenti infastiditi.

Ma c'è di più: i residenti della zona hanno dichiarato di aver più volte chiamato i Carabinieri nel corso del pomeriggio per denunciare cosa stava accadendo, ma di non aver visto arrivare nessuno. E questo sarebbe ancor più grave! L’evento, cominciato alle 15, si è tranquillamente concluso quando il sole era ormai calato. Sulla spinosa questione è intervenuto l'esponente di Fratelli d'Italia Enrico Forzese, sempre molto caustico nei confronti dei centri sociali occupati.

Forzese (Fd'I): "Due pesi e due misure"

Ecco parte del suo ragionamento:

"Nonostante per il Covid siano sospesi tutti gli eventi, si è ugualmente svolta al centro sociale Gabrio una inaugurazione pubblica con decine di presenti. È vergognoso come mentre migliaia di onesti cittadini stiano pagando un prezzo altissimo per questa crisi, come al solito i centri sociali protetti dalle istituzioni comunali, possano fare ciò che vogliono in totale disprezzo delle normative vigenti. Nel resto della città si dà la caccia agli adolescenti che organizzano piccole feste private, ma in un centro sociale occupato, consegnato chiavi in mano dal Comune di Torino, si possano svolgere assembramenti in completa libertà senza che nessuno intervenga. Per le istituzioni cittadine esistono due pesi e due misure: pugno di ferro con gli onesti cittadini e tolleranza con questi noti delinquenti".

Di sicuro la vicenda dell'assembramento al centro sociale occupato farà ancora discutere.

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