TORINO

Caso Vattimo, condannato a due anni di reclusione l'assistente Caminada

Dovrà pagare anche una multa di 900 euro

Caso Vattimo, condannato a due anni di reclusione l'assistente Caminada
Pubblicato:
Aggiornato:

Nella giornata di ieri, il Tribunale di Torino ha condannato a due anni di reclusione e a una multa di 900 euro per circonvenzione di incapace, Simone Caminada, 38enne, assistente (e convivente) del filosofo, ex docente di teoretica e politico torinese Gianni Vattimo.

Le contestazioni

Nel 2020, i pm Dionigi Tibone Giulia Rizzo che hanno condotto le indagini, contestano all'uomo (all'epoca 35enne) il fatto di avere ottenuto denaro contante, polizze assicurative (per un valore di 450 mila euro), un taccuino di Fidel Castro, intestate e la menzione nel testamento del filosofo.

Una condanna, quella di ieri, che si aggiunge alle già accuse di violenza sessuale nei confronti di una ragazza, risalenti a settembre 2019. L'apertura dell'inchiesta e il successivo processo civile sono partiti dalla denuncia presentata dalla geriatra che ha in cura l'ex professor.

Il filosofo 87 enne, nella giornata di ieri, 6 febbraio 2023, non si è recato in aula al momento della lettura della sentenza. Quest'ultima sarà depositata entro 90 giorni ma l'avvocata di Caminada, Corrada Giammarinaro, ha già annunciato ricorso.

"Parlerò a Gianni - ha detto Caminada - non appena tornerò a casa. Penso proprio che si limiterà a un'alzata di spalle. Non è una notizia che sconvolge la nostra quotidianità".

In aula è stato interrogato a lungo e, vincendo la fatica, si è descritto con un filo di voce come una persona che ha:

"Sempre cercato di aiutare e fare stare bene le persone che gli stavano intorno".

Le parole dell'avvocata:

"Non stiamo parlando - ha detto il difensore dell'imputato - di un povero vecchio abbandonato sul ciglio della strada e nemmeno del protagonista del romanzo di Bassani 'Gli occhiali d'oro'. Vattimo conosce bene il gioco della seduzione e la gestione del triangolo amoroso. E' un uomo che coltiva un'idea di libertà diversa da quella della procura e di alcuni personaggi che compaiono in questa storia".

Mentre, per i pm, Vattimo versa in uno stato di "totale dipendenza psicologica da Caminada, misto alla paura della solitudine e alla consapevolezza di non poter più provvedere a se stesso".

L'intervento dei magistrati per sospendere l'unione civile

Lo scorso dicembre i magistrati intervennero per sospendere l'unione civile (che doveva essere celebrata a Vimercate) tra il professore e l'assistente. Che, però, secondo quanto è filtrato un mese fa, intendono riprovarci. Per il momento la giustizia tratta Vattimo (che non si è costituito parte civile) come persona offesa di un reato. E' stato infatti disposto il dissequestro di tre conti correnti e di una cassetta di sicurezza per la riconsegna al professore. Beni che probabilmente resteranno "in famiglia".

Attenuanti generiche

Intanto, Caminada ha ottenuto le attenuanti generiche. Il giudice, però, contrariamente alla prassi in uso dopo la riforma Cartabia, al termine della lettura del dispositivo non lo ha informato della possibilità di ricorrere a pene alternative perché, ha spiegato, "non vi sono i presupposti".

"Un nido di serpi pronte a scagliarsi le une contro le altre" nella colorita espressione adoperata dal difensore di Caminada, l'avvocata Giammarinaro, per tentare di convincere il tribunale che dietro l'accusa di circonvenzione si nasconde un groviglio di bugie, gelosie, ripicche.

Anche gli specialisti che nel corso del tempo hanno visitato Vattimo hanno dato pareri discordanti e talvolta opposti sulle sue condizioni psicologiche. Il professore ha seguito quasi tutte le udienza.

Nel processo civile, già concluso, Vattimo era stato riconosciuto in grado di intendere e volere e pertanto gli era stata revocata l'amministrazione di sostegno.

Seguici sui nostri canali