Caso Mauro Glorioso, la famiglia vuole fare causa ai Murazzi per la mancanza di sistemi di sicurezza
Il padre di Mauro ha una preoccupazione fissa: cosa ne sarà di suo figlio quando lui e la moglie non ci saranno più?

Il pericolo di caduta di oggetti dall'alto ai Murazzi era cosa ben nota alla Città di Torino, molto prima che capitasse la disgrazia di Mauro Glorioso, lo studente 23enne di medicina colpito dalla bici elettrica lanciata "per gioco" da 5 ragazzi sulla fila di ragazzi che stava per entrare alla discoteca The Beach la sera tra il 20 e il 21 gennaio 2023.
La posizione della familia di Mauro
L'accusa arriva dal papà di Mauro, Giuseppe Glorioso, all'indomani della sentenza con cui Victor Ulinici, il maggiorenne del gruppo che ha lanciato materialmente la bici, è stato condannato a 16 anni di carcere.
Il padre di Mauro ha una preoccupazione fissa che riguarda il futuro del figlio quando lui e la moglie non ci saranno più. Ma non solo, ai Murazzi quella notte sarebbero dovute esserci delle misure di sicurezza che invece non c'erano.
In un'intervista al Tgr, Giuseppe Glorioso ha ribadito il bisogno di continua assistenza del figlio Mauro e la mancanza di piani di sicurezza attivi in una zona considerata a rischio.
19 anni fa lo studio sugli eventuali rischi ai Murazzi
Per capire a cosa si riferisca Giuseppe Glorioso bisogna fare un salto indietro nel tempo al 2006, quando la città in vista delle Olimpiadi invernali si è attivata per un restyling e il rilancio di alcune zone, come per l'appunto i Murazzi del Po.
Presupponendo che l'area diventi il fulcro della movida nei giorni delle Olimpiadi, vengono quindi messi nero su bianco tutti i possibili rischi legati alla frequentazione della zona e tutte le possibili soluzioni. Un aspetto critico riguarda proprio il lancio di oggetti dalla balaustra, viene quindi progettata una protezione da installare a protezione di chi vi si trova sotto.
Un risarcimento per il futuro

Il progetto però resta su carta e sulla sua mancata attuazione si basa la causa che la famiglia Glorioso, assistita dagli avvocati Marco Bona e Carlo Alberto Amici Ceva di Nucetto, vuole intentare contro il Comune.
Tre le lettere che i legali hanno mandato per ottenere un risarcimento: il Comune di Torino, ma anche la discoteca The Beach e la società di noleggio di bici elettriche.
Un risarcimento che, nella speranza del papà di Mauro, potrebbe garantire una vita dignitosa al figlio anche quando lui non ci sarà più. Già perché Mauro ha avuto danni irreversibili gravissimi, ricevendo la condanna più alta: una vita che non sarà mai più la stessa.