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Caso Mauro Glorioso: i ragazzi che hanno buttato la bici restano in carcere

Il pentimento appare poco se esclusivamente relazionato alle conseguenze personali e mai alle conseguenze che quel gesto folle e codardo ha avuto sulla vita di Mauro Glorioso ancora ricoverato al CTO

Caso Mauro Glorioso: i ragazzi che hanno buttato la bici restano in carcere
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La noia, il branco, l'incoscienza, il menefreghismo e l'alcool: sono questi gli ingredienti del cocktail che hanno spinto tre ragazzini a buttare la bici dalla balconata di Lungo Po Cadorna sul tendone del The Beach nella notte tra il 20 e il 21 gennaio 2023 colpendo lo studente di medicina Mauro Glorioso. La domanda che ci si pone, ora che i membri della gang hanno tutti un volto e un nome, è se lo rifarebbero.

Quando il divertimento vale più della vita di uno sconosciuto

Prima gli sputi, poi quella bici lanciata sul tendone messo a protezione della fila di ragazzini in attesa di entrare in discoteca. Infine, la fuga. Alcuni di loro sembrano pentiti, ma non è questa la risposta che cerca il giudice. Il pentimento appare poco se esclusivamente relazionato alle conseguenze personali e mai alle conseguenze che quel gesto folle e codardo ha avuto sulla vita di Mauro Glorioso ancora ricoverato al CTO. Sono stati arrestati in cinque, in mezzo a loro anche tre minorenni. I due diciottenni un ragazzo e una ragazza si trovano ora rispettivamente in carcere e ai domiciliari. Che siano pericolosi per il giudice del Riesame è un dato di fatto perché il loro comportamento ha dimostrato quanto il divertimento per loro valga più della vita di uno sconosciuto e il rischio che il gesto venga ripetuto è alto.

La paura per le proprie condizioni

A testimoniarlo ci sono i video che li immortalano pochi istanti dopo il fatto: i ragazzi ridono, si baciano, scherzano e fanno le boccacce. Come se nulla fosse. La paura che si insinua nelle loro teste non è per le condizioni del ragazzo che hanno ferito, ma per il carcere che sanno di meritare. "Non volevamo fare male a nessuno", "Penso che Mauro avrebbe potuto essere il medico di mio figlio un giorno", sono alcune delle frasi che hanno pronunciato quando è uscita la notizia. Eppure, nessuno di loro ha fatto un passo avanti durante le indagini, nessuno di loro ha dimostrato, se non la maturità, almeno la lucidità nel capire dove fosse lo "sbaglio"in questa brutta storia.

 

 

 

 

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