Val di Susa

Cariche, pestaggi e occupazioni: a San Didero va in scena lo scontro fra No Tav e Polizia

I manifestanti hanno occupato un vecchio edificio abbandonato, le Forze dell'Ordine hanno reagito. Oggi la conferenza dei sindaci in piazza.

Cariche, pestaggi e occupazioni: a San Didero va in scena lo scontro fra No Tav e Polizia
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Scontri, pestaggi, provocazioni e cariche violente della Polizia in assetto da guerra contro i No Tav: quattro i feriti accertati per il momento. E' solo l'ultimo capitolo della battaglia che gli attivisti ambientalisti e dei centri sociali hanno messo in atto per salvaguardare la Val di Susa dallo scempio che ruspe e cantieri potrebbero causare a questa fetta di territorio montano.

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San Didero è l'epicentro

Gli scontri sono avvenuti in località San Didero, dove c'è un presidio occupato dai contestatori che si sono frapposti sui terreni dove Telt (sigla che sta per Tunnel Euroalpino Lione Torino) vuole costruire il nuovo autoporto in funzione della costruzione della linea Tav. L'area sorge sul vecchio autoporto, mai usato e abbandonato da oltre 40 anni, che gli attivisti hanno occupato. Ebbene fra ieri e oggi più di 30 cellulari con "celerini" hanno assediato la zona dell'ex-autoporto lanciando raffiche di lacrimogeni ad altezza d'uomo e ferendo lievemente una ragazza. Tuttavia la resistenza all'interno delle mura dell'occupazione è continuata. Le forze dell'ordine hanno lamentato tre feriti fra le loro fila, forse colpiti dal lancio di oggetti contundenti (bottiglie o sassi?). I manifestanti ne segnalano anche di più fra loro e denunciano l'impossibilità di verificare perché "impediti" dal fitto cordone di Forze dell'Ordine.

Contro le Forze dell'Ordine

Così dalla pagina Facebook ufficiale del movimento anti-ferrovia su questo ennesimo capitolo fatto di cariche e pestaggi contro i No Tav:

"Le Forze dell’Ordine non danno modo ai sindaci e agli amministratori locali di poter verificare le condizioni di salute dei No Tav che si trovano al momento sul tetto del presidio dell’ex-autoporto. I manifestanti accorsi da tutta la valle, anche loro nel tentativo di raggiungere il bosco e il presidio, vengono caricati dalla polizia che nel frattempo sta continuando a tenere bloccata anche la statale".

Come sempre in questi casi diventa difficile capire da che parte stia la ragione, nel senso se siano i manifestanti a provocare o la Polizia ad essere troppo arcigna utilizzando metodi da repressione dittatoriale. Sia come sia, quando si fronteggiano No Tav e agenti (questi sempre in tenuta anti-sommossa) sono scintille. La giornata di oggi, martedì 13 aprile 2021, è da considerarsi comunque a dir poco decisiva ai fini della "guerra" contro la Torino-Lione: dopo l'occupazione, i lacrimogeni e le manganellate c'è molta attesa nel pomeriggio per la conferenza dei sindaci in piazza. Sindaci che spesso appoggiano le posizioni No Tav all'insegna del motto "Questa è la nostra terra e la difenderemo".

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