TORINO

Bufera politica sulla bimba rom investita e uccisa nel parcheggio del San Bosco: "Fake news che facesse l'elemosina"

L'infermiera 57enne che ha investito con l'auto la bimba, ricoverata sotto shock subito dopo l'accaduto, è stata iscritta nel registro degli indagati con l'accusa di omicidio stradale

Bufera politica sulla bimba rom investita e uccisa nel parcheggio del San Bosco: "Fake news che facesse l'elemosina"
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E' polemica dopo la morte della bimba di rom di due anni, Esmeralda Morgana Salkanivic, detta Mimì, investita lunedì 12 agosto 2024, da un'auto nel parcheggio dell'ospedale San Giovanni Bosco situato nella zona nord di Torino.

Infermiera iscritta nel registro degli indagati

L'infermiera 57enne (impiegata nello stesso San Bosco) che ha investito con l'auto la bimba, ricoverata sotto shock subito dopo l'accaduto, è stata iscritta nel registro degli indagati con l'accusa di omicidio stradale. 

La polemica politica: l'attacco

Il leader della Lega, Matteo Salvini, su Facebook ha commentato così la vicenda:

"Povera piccola innocente, una preghiera per lei.
Ma dove sono gli assistenti e i servizi sociali che dovrebbero salvare questi bimbi da una vita di strada e di furti, senza scuola e senza gioia???"

E a rincarare la dose ci ha pensato l'assessore regionale Maurizio Marrone (FRATELLI D'ITALIA):

"È inaccettabile consentire ai nomadi di trascinare con loro minori nell’accattonaggio di strada. Se i servizi sociali del Comune di Torino applicassero ai rom la metà del rigore con cui dispongono gli allontanamenti dei minori dalle altre famiglie forse questa tragedia si sarebbe potuta evitare".

"Fake news che facesse l'elemosina"

Frasi, pubblicate sui social, che hanno suscitato l'immediata reazione di Barbara Rosina, presidente del Consiglio dell'Ordine degli Assistenti Sociali:

"Salvini strumentalizza senza conoscere i fatti. È inconcepibile e irresponsabile usare la morte di una bimba di due anni a fini politici. Il vicepresidente del Consiglio accusa noi assistenti sociali e tutti i servizi sociali. Siamo vicini alla famiglia della piccola Esmeralda e lontani dal ministro Salvini e da chi, come lui non cerca mai soluzioni, ma arriva a manipolare le notizie per diffondere pregiudizi a discapito delle persone e della professione".

Mentre l'assessore del Comune di Torino, alle Politiche Sociale, Jacopo Rosatelli (SINISTRA ITALIANA):

"Siamo molto addolorati per quando accaduto alla piccola e sono in corso accertamenti, anche da parte della polizia municipale, per chiarire la dinamica di questo tragico incidente. Quello che emerge intanto è che la bambina non si trovasse in quel luogo per chiedere l’elemosina bensì per visitare con la famiglia un parente che si trova ricoverato in ospedale”. Così l’assessore alle Politiche sociali del Comune di Torino, Jacopo Rosatelli, in merito alla morte della piccola. “Dispiace oltremodo - prosegue - che una circostanza così drammatica diventi l’occasione per una speculazione politica sull’operato dei servizi sociali della Città di Torino, che quotidianamente operano con professionalità, imparzialità e correttezza nell’esclusivo interesse di garantire il benessere delle bambine e dei bambini. L’allontanamento dei minori delle famiglie d’origine viene disposto, come noto, dall’autorità giudiziaria e i servizi sociali provvedono alla loro collocazione in contesti residenziali alternativi”.

“Curioso che proprio la Regione Piemonte, dopo avere approvato una norma che punta ‘all’allontanamento zero’, oggi invochi maggiore rigidità da parte degli operatori dei servizi sociali nell’allontanare i minori dalle famiglie”, conclude Rosatelli. Il riferimento di Rosatelli è alle dichiarazioni dell’assessore regionale alle Politiche sociali, Maurizio Marrone che in una nota aveva stigmatizzato l’accaduto osservando che “è inaccettabile consentire ai nomadi di trascinare con loro i minori nell’accattonaggio di strada” e puntato il dito sull’operato dei servizi sociali del Comune di Torino.

Cirio: "Un dramma per l’intera comunità"

Il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio:

"La morte di una bambina di due anni è qualcosa di terribile, come lo è il dolore che ha stravolto la vita di tutte le persone coinvolte in questa tragedia. Quando si perde una vita è sempre una dramma per l’intera comunità e questo vale più che mai se si tratta di un bambino".

 

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