odissea negli ospedali

Bimbo di 4 anni ingoia una monetina: rimbalzati due volte prima dell'intervento d'urgenza

Genitori liquidati in fretta e furia o consigliati male: è successo fra Novara e Verbania

Bimbo di 4 anni ingoia una monetina: rimbalzati due volte prima dell'intervento d'urgenza
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Stava guardando i cartoni animati sul letto quando ha ingoiato una monetina da 2 centesimi. E'successo a Stefano (nome di fantasia) un bimbo di 4 anni a Feriolo, frazione di Beveno. Per fortuna la mamma se n'è accorta subito e non ha perso tempo: madre, padre e piccolo corrono immediatamente al pronto soccorso di Omegna.

Il primo consulto all'ospedale di Omegna

Qui il primo feedback medico che li lascia sorpresi, visto che il bimbo appare in buone condizioni generali, non solo vengono consigliati di rimanere semplicemente in vigile attesa, ma addirittura di dare qualcosa da sgranocchiare al piccolo. Un'infermiera arriva infatti con un grissino sostenendo che ingoiare del cibo aiuti il transito della monetina. Un consiglio che per fortuna non viene seguito dalla mamma del bimbo che invece ascolta il proprio istinto e decide di approfondire andando a Verbania per un altro consulto.

Il secondo parere a Verbania

Qui, si scopre che il personale medico era stato già contattato per un parere dall'ospedale di Omegna ed era stata fortemente consigliata una lastra che inspiegabilmente non era stata eseguita e trova qualche resistenza persino al Dea dello stesso ospedale.

Arrivati in pediatria però il registro cambia, appare evidente che la lastra sia necessaria e che non ci sia tempo da perdere.

Con la lastra in mano, la famiglia questa volta parte alla volta di Novara dove finalmente un'equipe esegue l'intervento per la rimozione dei 2 centesimi dall'esofago di Stefano.

L'intervento di rimozione a Novara

Finalmente Stefano e i suoi genitori possono tirare un sospiro di sollievo, fino all'inquietante scoperta che se avessero veramente seguito quel primo consiglio, quello di farlo mangiare, il piccolo avrebbe corso il serio pericolo di soffocare o di pericolose lacerazioni.

Nonostante il lieto fine, questa è una storia dove il peso dei "se"è difficile da dimenticare e infatti, la madre di Stefano sta pensando di denunciare tutto ai carabinieri. Di certo non sono mancate le scuse del primario del Dea e della caposala, ma pare davvero poca cosa rispetto all'inspiegabile leggerezza con la quale è stata gestita tutta la vicenda.

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