via san secondo

Barista si ammanetta al dehors: protesta contro lockdown e ristori troppo scarni

L'uomo denuncia 65mila euro di mancati incassi a causa delle chiusure.

Barista si ammanetta al dehors: protesta contro lockdown e ristori troppo scarni
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Salvatore Chiarello, titolare di un bar di via San Secondo, a Torino, ha protestato contro lockdown e qualità dei ristori incatenandosi al dehors del suo locale. L'uomo si trova in difficoltà anche in seguito a una recente ingiunzione che gli intima di pagare due mesi arretrati d'affitto.

La protesta documentata sui social

Incatenato al dehors del suo locale

Buongiorno a tutti e il primo messaggio che scrivo da quando mi sono ammanettato davanti alla mia caffetteria volevo dedicare questo messaggio a tutte le persone che ci stanno dimostrando la loro vicinanza. Sono contentissimo di avere dei clienti eccezionali che neanche me ne rendevo conto. Siete fantastici e vi chiedo scusa se qualche volta non sono stato alla vostra altezza.Volevo condividere con tutti voi anche il ringraziamento alla POLIZIA DI STATO del commissariato san secondo alla DIGOS e ai vigili urbani mi sono vicini in ogni momento e si stanno dimostrando veramente umani e professionali. Grazie anche a chi questa notte mi ha appiccicato due cartelli con scritto SIAMO TUTTI CON VOI e GRANDE SALVO. Vi ammiro e vi stimo sempre di più grazie popolo.

Questo il messaggio che fa capolino sulla pagina Fb di Chiarello stamane, domenica 28 marzo, dopo la protesta. Chiarello asserisce di aver perso 65mila euro di incassi a causa dei vari lockdown e ha chiesto un incontro al presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio. "Lo Stato ci abbandona con ristori insufficienti, rischiamo di perdere la nostra attività", recita un cartello alle spalle dell'uomo.

Le reazioni

Sul posto è intervenuta già ieri la polizia. Il primo commento a quanto accaduto è dell'esponente di Fratelli d'Italia, Paola Ambrogio:

"Un altro ristoratore denuncia l'immobilismo del governo, chiediamo un intervento immediato per impedire che ulteriori famiglie perdano la loro attività".

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