Auto di lusso vendute e mai consegnate: 12 arresti per truffa e riciclaggio
Scoperta anche una rete di “prestanome” per occultare i profitti.
Torino. Operazione di Carabinieri e Guardia di Finanza contro le truffe e il riciclaggio. In corso di esecuzione 12 arresti e sequestri di disponibilità finanziarie per oltre 1 milione di euro.
Truffa e riciclaggio: 12 arresti
Dall’alba, in tutto il Piemonte ed in altre località del Nord Italia, i Carabinieri del Comando Provinciale di Torino e i Finanzieri del Comando Provinciale Torino hanno eseguito 12 provvedimenti restrittivi e sequestri di disponibilità finanziarie per un valore di oltre 1 milione di euro, a seguito di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di Torino su richiesta del Gruppo criminalità organizzata, comune e sicurezza urbana della locale Procura della Repubblica.
Associazione per delinquere finalizzata alla truffa e al riciclaggio i reati contestati agli appartenenti ad un sodalizio criminoso che, avvalendosi di imprese dedite al commercio di autovetture, pubblicavano su siti internet avvisi di vendita di auto di grossa cilindrata, senza poi consegnarle dopo aver incassato il denaro dagli ignari acquirenti, ovvero in altri casi vendendole dopo aver alterato di gran lunga il chilometraggio ed occultato dolosamente vizi e difetti, così da farle pagare a prezzi maggiorati rispetto al reale valore.
Scoperta anche una rete di “prestanome” per occultare i profitti ed ostacolarne l’identificazione della provenienza delittuosa.
Le indagini
Le investigazioni sono state condotte dai Carabinieri della Tenenza Nichelino (TO) con il supporto della Sezione Operativa della Compagnia di Moncalieri e dai Finanzieri del Gruppo Orbassano ed hanno tratto origine dalle denunce di numerosi cittadini – sono stati ricostruiti 48 casi di truffa - che hanno scoperto di essere stati raggirati nell’acquisto delle rispettive autovetture.
Le indagini, infatti, hanno consentito di individuare una strutturata organizzazione criminale dedita alla sistematica commissione di truffe legate alla vendita di autoveicoli usati ricorrendo, sia alla fraudolenta riduzione dell’effettivo chilometraggio, sia alla ritenzione delle caparre versate dagli acquirenti, cui non venivano consegnati gli automezzi spettanti.
Il modus operandi
In particolare, è stato accertato che 20 società/imprese, susseguitesi nel tempo attraverso artate operazioni di apertura e chiusura, riconducibili alle stesse persone fisiche, ponevano in vendita, presso saloni espositivi o su siti online specializzati, auto, anche di lusso, recanti un chilometraggio inferiore rispetto a quello effettivo. Grazie all’incrocio dei chilometri segnalati al momento delle operazioni di revisione periodica e quelli effettivamente indicati sui cronotachigrafi delle autovetture, nonché dalle informazioni acquisite dalle persone offese dal reato, è stato quindi possibile acclarare il modus operandi posto in essere dagli autori delle condotte truffaldine, riscontrando delle differenze significative che, in alcuni casi, sono risultate anche di oltre 170.000 chilometri.
L’azione sinergica messa in campo dalle due Forze di Polizia, coordinate dall’Autorità Giudiziaria del capoluogo piemontese, ha così permesso, anche con l’ausilio di indagini tecniche, di disvelare i ruoli dei singoli componenti all’interno del sodalizio nonché, attraverso mirate indagini finanziarie, di individuare i conti correnti (rilevati anche in territorio estero a seguito dell’attivazione dell’Agenzia dell’Unione europea EUROJUST ai fini del coordinamento, sul piano giudiziario, delle investigazioni oltre confine) utilizzati per movimentare il denaro frutto delle condotte illecite.
Nel corso delle operazioni sono state svolte perquisizioni nei confronti di persone fisiche e persone giuridiche, a vario titolo coinvolte, anche con l’ausilio dei cash dog della Guardia di Finanza di Caselle Torinese, Domodossola e Milano Malpensa e si è proceduto al sequestro preventivo di beni e disponibilità finanziarie, tra cui conti correnti all’estero, per oltre 1 milione di euro.