TORINO

Auto contro il bar a Mirafiori, la proprietaria: "Ci sentiamo abbandonati dal Comune"

A quasi un mese dall'incidente non è cambiato nulla in termini di sicurezza

Auto contro il bar a Mirafiori, la proprietaria: "Ci sentiamo abbandonati dal Comune"
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A quasi un mese dal grave incidente avvenuto all'angolo tra via De Maistre e via Pisacane, nel quartiere Mirafiori sud, Torino, dove un'auto si è schiantata a grande velocità contro il bar Reby e Gaia Caffé, non è cambiato nulla in termini di sicurezza stradale. 

Cosa è successo quel giorno

Erano circa le 9.30 quanto, come detto, una Jeep ha sfondato a folle velocità una delle tre vetrine sul lato di via De Maistre ed è letteralmente entrata all'interno del bar in cui c’erano i clienti seduti ai tavolini. L'epilogo poteva essere ben diverso dato che il bar tutti i giorni a quell'ora è sempre pieno di persone. Per un puro segno del destino, al momento dell'incidente, era quasi vuoto.

Nello schianto sono rimaste ferite alcune persone, tutte in seguito trasportate al Cto: il conducente della Jeep in codice giallo, e tre clienti del bar, uno in codice giallo e due in codice verde.

La proprietaria: "Ci sentiamo abbandonati dal Comune"

I gestori del bar da tempo chiedono interventi mirati per ridurre la velocità e scongiurare tragedie in futuro, richieste che per il momento non sono state ancora realizzate concretamente.

La proprietaria Simona Carastro: "Ci sentiamo abbandonati dal Comune"

Simona Carastro, a Prima Torino fa sapere:

"Ci sentiamo abbandonati. Il 31 gennaio scorso, siamo andati in Circoscrizione 2 per la Commissione sulla sicurezza stradale e ci è stato spiegato che la cosa più veloce che si può fare è quello di installare delle telecamere. A noi degli occhi elettronici non ci importa nulla. Vogliamo i dossi, interventi fisici per moderare davvero la velocità. Gli automobilisti continuano a sfrecciare come se non ci fosse un domani.

Dopo l'incidente non è cambiato nulla. Si, ci sono più controlli ma è poca cosa rispetto a ciò che realmente qui serve. Abbiamo chiesto i 'funghi in cemento' ma dalla Circoscrizione ci è stato detto che devono valutare i costi così come per i dossi".

Avete problemi con le spese?

"Si, assolutamente. Da quasi un mese noi non stiamo lavorando e nel frattempo continuano ad arrivare le bollette da pagare. Senza la perizia noi non possiamo richiedere il prestito in banca. Ora come ora, economicamente, non possiamo fare nulla. Non abbiamo soldi per anticipare le spese della ristrutturazione. Venerdì sono venuti i periti però è tutto molto lento dal punto di vista burocratico. Quanto dobbiamo ancora aspettare per tornare a lavorare? Stiamo perdendo i clienti, in questa zona molti negozi hanno chiuso e stanno chiudendo. Il bar è la nostra unica fonte di reddito".

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