TORINO

Attivisti pro Palestina contestano presidio per Israele

Durante il presidio a cui ha partecipato anche la comunità ebraica di Torino due studentesse si sono affacciate e hanno srotolato la bandiera palestinese urlando "Free, free Palestine"

Attivisti pro Palestina contestano presidio per Israele
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Due manifestazioni si sono tenute, nel pomeriggio di ieri, martedì 26 marzo 2024, hanno coinvolto il centro di Torino. Circa 150 attivisti pro Palestina hanno cercato di raggiungere un presidio organizzato in via Verdi, davanti al rettorato dell'Università degli Studi, una trentina di sigle tra partiti e associazioni pro Israele per contestare il voto del Senato Accademico di Unito contro un bando di collaborazione con le università israeliane.

L'intervento della polizia

La polizia ha evitato che le due manifestazioni venissero a contatto. Gli attivisti pro Palestina si sono divisi in due gruppi: il primo ha raggiunto Palazzo Nuovo sede delle facoltà umanistiche per un'assemblea mentre una trentina di antagonisti tra cui militanti del centro sociale Askatasuna dall'entrata del rettorato in via Po, opposta all'ingresso in cui si stava svolgendo il presidio pro Israele, hanno acceso dei fumogeni lanciando slogan contro lo Stato israeliano.

La bandiera

Durante il presidio a cui ha partecipato anche la comunità ebraica di Torino due studentesse si sono affacciate e hanno srotolato la bandiera palestinese urlando "Free, free Palestine".

Italia Viva Torino su Facebook fa sapere:

"Grande partecipazione ieri al presidio tenutosi in Via Verdi 8, presso il Rettorato dell’Università di #Torino, contro la decisione del Senato Accademico di non collaborare con le università israeliane.
Al presidio, coordinato dall’ Associazione radicale Adelaide Aglietta, dalla Comunità Ebraica di Torino, dall’UGEI – Unione Giovani Ebrei d’Italia e da Studenti per le Libertà, hanno aderito un fitto numero di forze politiche, tra le quali Italia Viva, insieme a realtà associazionistiche, culturali e della società civile. Uniti per una manifestazione non violenta in dissenso alla decisione del Senato Accademico, un fatto intollerabile".

FOTO FACEBOOK

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