AslTo4: la dirigente Carla Fasson finisce ai domiciliari
Poco più di un mese fa era stata sospesa dall'incarico (provvedimento prolungato) per problemi burocratici
Nella giornata di ieri, martedì 4 aprile 2023, la Guardia di Finanza di Torino ha arrestato Carla Fasson (ora ai domiciliari), potentissima dirigente delle professioni sanitarie. La notizia è stata riportata da Prima Chivasso.
Chi è Carla Fasson
Fasson era stata assunta nel gennaio 2018 ai tempi della direzione di Lorenzo Ardissone. Da dicembre 2010, Fasson era Responsabile della Gestione delle Risorse dei Dipartimenti Diagnostici nell’Azienda Ospedaliera Universitaria Città della Salute e della Scienza di Torino. Poco più di un mese fa era stata sospesa dall'incarico (provvedimento prolungato) per problemi burocratici. Al centro, l’iscrizione all’Ordine dei tecnici di laboratorio, «conditio sine qua non» per accedere alla dirigenza.
Il blitz delle Fiamme Gialle negli uffici dell'AslTo4
Era poco prima di Natale quando sulle colonne de "la Nuova Periferia" era stata pubblicata la notizia del blitz delle Fiamme Gialle negli uffici dell'AslTo4, notizia poi confermata alcuni giorni dopo. Le indagini, coordinate dal Procuratore Capo di Ivrea Gabriella Viglione e dai PM Valentina Bossi e Alessandro Gallo, sono ancora in una fase embrionale, e per questo deve valere il doveroso principio della presunzione di innocenza per tutte le persone coinvolte. Fa specie, comunque, leggere nelle carte i nomi del direttore generale Stefano Scarpetta (accusato di abuso d’ufficio per la nomina di un primario), della dirigente delle Professioni Infermieristiche Carla Fasson (abuso d’atti d’ufficio e corruzione), del direttore amministrativo dell’Asl Stefano Loss Robin o ancora di Carlo Bono (direttore del distretto sanitario di Settimo che in molti - sopratutto nella Lega - avrebbero voluto come direttore sanitario dell’Asl), nei guai per corruzione per aver (secondo le accuse) favorito la CM Service nella gestione di due RSA.
Turbinio di favori
Una caduta degli dei che gli inquirenti descrivono come un turbinio di favori che fa pensare al Signor Wolf di «Pulp Fiction», quello che «risolve problemi», anche se i contorni sembrano di una squadra interessata più ai propri interessi che a quelli dell’Asl. In mezzo, nomine di dirigenti, carriere lampo, affidamenti di servizi.
Insospettabili
Dalla direzione dell’azienda sanitaria non è mai arrivato nessun commento (i colleghi di Prima Chivasso hanno cercato più volte di contattare Scarpetta, che ormai non fa più arrivare nemmeno un "no comment"), anche se è facile intuire il nervosismo scatenato dalla lettura dei nomi degli indagati.
Oltre a quelli citati in precedenza, ricordiamo Anna Maria Ghiberti (direttore amministrativo dell’ospedale di Settimo Torinese), Marianna Anselmo (dipendente della CM Service), Claudia Griglione (tecnico dell’AslTo4), Maurilia Ognibene (tecnico della prevenzione dell’AslTo4), Andrea Fiorillo (ingegnere, dirigente dell’AslTo4), Enzo Carlo Bertellini (tecnico della prevenzione dell’AslTo4), Maria Grazia Gazzera (assistente sanitaria del Dipartimento Materno e Infantile dell'Asl To4 e consigliere comunale a Cuorgnè), Massimo Gai (medico, coordinatore dello SpreSAL di Ivrea), Gaia Pavan (tecnico della prevenzione - SPreSAL), Mariella Forma (coordinatrice laboratorio analisi AslTo4), Michele Scusello (capo area socio sanitaria CM Service), Mauro Milan (avvocato), Dario Fornasieri (coordinatore laboratorio analisi AslTo4) e Marco Salvagno (ex Tenente Colonnello della Guardia di Finanza - già ai Baschi Verdi ti Torino - ora direttore operativo del Mater Olbia Hospital di Olbia).
E ancora Alessandro Rossi (commercialista, amministratore delegato della SAAPA, società che gestisce l’ospedale di Settimo - espressione della Regione Piemonte), Massimo Cassinelli (deus ex machina della CM Service), Anna Maria Conversa (imprenditrice, moglie di Cassinelli), Carmela Rita Conversa (dirigente CM Service).
Ultimo nome quello di Gian Livio Lembo, storico sindacalista della UIL e coordinatore di radiologia all'ospedale di Settimo. Stando alle prime informazioni raccolte, Lembo sarebbe finito nei guai per aver vinto il concorso di coordinatore (ruolo che già ricopriva in precedenza, poi il rinnovo dei contratti ha spinto l’Asl a bandire nuovamente tutte le 117 posizioni già assegnate) essendo l’unico partecipante.
Nuovi indagati
Negli ultimi giorni vi sarebbero sei nuovi indagati, compresi alcuni vincitori di bandi di concorso o prescelti in progressioni interne.