Appuntamento trappola per rivendere il monopattino: due denunce per rapina
Il legittimo proprietario è stato aggredito alle spalle ma ha fatto in tempo a segnalare i delinquenti alla Squadra Volante.
L'appuntamento per rivendere il monopattino si rivela una trappola: due denunce per rapina. Vittima un ignaro proprietario che voleva rivendere il proprio monopattino usando canali per così dire "informali" quali appunto i contatti tramite Internet o l'acquisto online. Nel pomeriggio il venditore riceve il messaggio, tramite piattaforma del cellulare, di un tizio che si mostra interessato all’acquisto del suo monopattino. Ma l’appuntamento in serata si rivela in realtà un agguato in piena regola: quella che doveva essere una vendita redditizia si trasforma in rapina.
Qualche sera fa, infatti, giunge al 112 Nue (Numero Unico di Emergenza) la segnalazione di un cittadino che racconta di essere stato vittima del furto del proprio monopattino e di essere sulle tracce dell’autore in Piazza Pitagora. Gli agenti raggiungono il derubato in Corso Siracusa angolo via Piscina, dove egli indica agli agenti della Squadra Volante il colpevole. La vittima racconta agli agenti che intorno alle 20 si era incontrato con questo tipo (di cui non vengono rese note le generalità) con il quale aveva appuntamento per la vendita del monopattino. L’acquirente aveva avuto sin da subito un comportamento sospetto facendo varie telefonate mentre procedeva la contrattazione. Ad un certo punto, la vittima aveva ricevuto un colpo alle spalle che lo aveva fatto cadere per terra.
L’aggressore a questo punto si era impossessato del monopattino dandosi alla fuga. L’acquirente in un primo momento si era mostrato interessato alle condizioni di salute del venditore ma la vittima gli ha risposto di rimanere lì poiché avrebbe chiamato la Polizia. A tale affermazione l’acquirente, un diciottenne, era fuggito prima di essere poi arrestato dalla polizia per rapina in concorso. I successivi accertamenti, condotti anche tramite i canali social, portano gli agenti sulle tracce di altri due giovani: un ventenne, l’aggressore, e un minore che aveva partecipato all’ideazione del piano. Entrambi denunciati in stato di libertà. I due vengono ritracciati in strada nei pressi dell’abitazione del ventenne. Proprio nella cantina di pertinenza dell’abitazione gli agenti recupereranno poi il monopattino rubato.
Nelle messaggistiche dei telefoni sottoposti a sequestro gli agenti hanno riscontrato la presenza di diverse comunicazioni relative all’incontro con la vittima. In uno dei telefoni era installata un’applicazione in grado di inviare messaggi generando un numero virtuale.
E' finita in Commissariato quindi la vicenda della rapina trappola per rivendere il monopattino.
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