Un Far West

Ancora aggressioni in carcere a Torino: 4 agenti in ospedale, uno rimedia 40 punti di sutura in testa

Sono già 34 le aggressioni ad agenti di Polizia Penitenziaria da inizio anno.

Ancora aggressioni in carcere a Torino: 4 agenti in ospedale, uno rimedia 40 punti di sutura in testa
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Ancora aggressioni in carcere a Torino: 4 agenti finiscono in ospedale, uno dimesso con 40 punti di sutura in testa.

Quattro agenti aggrediti in carcere a Torino

Nel giro di 48 ore sono quattro gli agenti di Polizia Penitenziaria rimasti feriti in seguito ad aggressioni in carcere. Il più grave ha rimediato 40 punti di sutura alla testa.

L'ultimo episodio in ordine di tempo è avvenuto nella mattinata di ieri, mercoledì 25 ottobre 2022 all'interno del carcere Lo Russo e Cotugno di Torino. Protagonista un detenuto straniero di origine somala che senza un motivo apparente si è scagliato contro un poliziotto una volta aperta la sua cella. L'agente è stato sbattuto con forza contro il cancello della cella e ne è nata una colluttazione durante la quale i due sono caduti per le scale. Il detenuto è riuscito a prendere le chiavi della cella e con queste ha colpito ripetutamente l'agente di servizio.

Nel parapiglia sono rimasti feriti altri due agenti intervenuti per riportare il detenuto alla calma. I tre poliziotti sono stati trasportati al Martini dove il più grave, come già detto, è stata suturata una ferita con 40 punti.

Il giorno precedente, invece, lunedì 24, un altro detenuto aveva sferrato un pugno all’assistente capo della polizia penitenziaria che lo stava invitando a non colpire il muro della cella che stava tentando di sfondare. L’agente, portato al Maria Vittoria, è stato poi dimesso con 4 giorni di prognosi per un trauma al collo. 

"Un vero e proprio Far West"

"Siamo giunti alla 34esima aggressione dall’inizio dell’anno. Mentre 60 appartenenti alla Polizia penitenziaria sono stati i feriti anche gravemente, un vero e proprio Far West", è la denuncia delle OO.SS. del Comparto Sicurezza OSAPP, UIL PA P.P., SINAPPE, FNS CISL, FSA CNPP.

“Quanto accade ripetutamente nel carcere di Torino è il risultato di una politica penitenziaria attuata in assoluto dispregio delle condizioni di lavoro del personale di Polizia Penitenziaria spesso lasciato completamente solo nelle sezioni detentive ad operare in assoluta ristrettezza di mezzi e di supporti anche con 100/150 detenuti alla volta e anche con detenuti di estrema pericolosità.

Sono gli ennesimi episodi a riprova del fatto che un eccessivo buonismo nella gestione di penitenziari problematici come quello di Torino può mettere a serio repentaglio l’ordine e la sicurezza nonché l’incolumità degli Agenti di Polizia Penitenziaria che vi operano e che come già detto sono completamente abbandonati a loro stessi a fronte di un sovraffollamento di oltre il 30% della popolazione detenuta complessa e difficile da gestire.

Stupisce l'inerzia dell'amministrazione rispetto alle reiterate aggressioni, che ormai si ripetono con preoccupante frequenza nell'istituto torinese. Urgono provvedimenti concreti prima che accada l'irreparabile. Lavorare in quell'istituto è diventato impossibile stanti i rischi oggettivi derivanti al personale da tali frequenti aggressioni".

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