Alunno 14enne filma la prof per metterla su Tik Tok, poi aggredisce la preside afferrandola per il collo: "Ho avuto paura"

Un incedibile atto di violenza ha gettato allarme in una scuola media di Torino, dove la preside è stata brutalmente aggredita da uno studente di terza media. L'episodio ha portato la dirigente scolastica al pronto soccorso con una prognosi di una settimana.

Filma la prof poi aggredisce la preside

Secondo quanto ricostruito, l'aggressione è avvenuta dopo che un'insegnante aveva rimproverato un ragazzo (14 anni) per averla ripresa con il cellulare con l'intento di condividere il video su TikTok. Il giovane, già conosciuto per comportamenti problematici, avrebbe reagito in modo violento, distruggendo materiale in classe e poi scagliandosi contro la preside, urlandole contro e addirittura afferrandola per il collo.

"Ho davvero avuto paura"

La dirigente ha descritto l'aggressore come un individuo "grande e grosso" con "occhi vitrei", sottolineando la paura che ha provato durante l'aggressione. Solo l'intervento coraggioso di una collaboratrice scolastica ha permesso di fermare la violenza e di mettere in salvo la preside. In un'intervista a La Stampa, la preside ha confessato di aver temuto per la propria vita: "Stavolta ho davvero avuto paura".

Già sospeso

Il quattordicenne è stato denunciato. È emerso anche che il ragazzo, già sospeso in passato per aggressioni ai danni di altri insegnanti e persino di un agente di polizia locale, non ha però mai mostrato segni di aggressività nei confronti dei compagni di classe. Nonostante la scuola abbia messo in atto diverse misure di sostegno e coinvolto i servizi sociali, sta trovando difficoltà nel gestire la situazione, anche a causa della paura che alcuni docenti nutrono di poter subire anch'essi aggressioni.

La sicurezza all'interno delle scuole

Si tratta di un grave episodio che solleva una serie di interrogativi sulla sicurezza all'interno delle scuole e sull'importanza di fornire un supporto psicologico adeguato agli studenti con problemi comportamentali. La preside, pur esprimendo compassione per il ragazzo, ha sottolineato che la scuola non può sostituirsi a specialisti in grado di offrire un supporto psicologico appropriato.