Altre tre condanne e sei assoluzioni per i fatti di piazza San Carlo
Nel processo con rito abbreviato erano state emesse già sei condanne, fra cui quella per l'ex sindaca Chiara Appendino
Ci sono nuovi sviluppi sulla tragedia di piazza San Carlo, avvenuta il 3 giugno del 2017, a Torino.
3 condanne e 5 assoluzioni
È terminato con tre condanne e 6 assoluzioni, nella giornata di ieri, 3 marzo 2022, il processo celebrato con rito ordinario per i fatti accaduti quella terribile notte, quando una serie di ondate di panico diffusosi fra la folla che stava seguendo sul maxischermo la finale di Champions League tra Juventus e Real Madrid nella piazza torinese, provocarono 1.600 feriti e in seguito la morte di due donne.
Gli imputati
Nella vicenda sono coinvolte ben 9 persone, tra cui il viceprefetto Roberto Dosio, tutti sono stati chiamati a rispondere delle lacune nella organizzazione che nella gestione dell'evento in piazza. Le accuse sono di disastro, omicidio e lesioni colpose.
La corte d’assise presieduta dalla giudice Alessandra Salvadori, ha stabilito che sono colpevoli Michele Mollo (dirigente della Questura) che dovrà scontare due anni di carcere, un anno e quattro mesi ad Alberto Bonzano (dirigente della Questura), e un anno e due mesi a Marco Sgarbi (dirigente della Polizia Municipale). Sono stati assolti, invece, i funzionari del Comune e della commissione di vigilanza.
Gli altri condannati
Per la vicenda di piazza San Carlo erano già stati condannati (dieci anni a testa) i quattro rapinatori (della cosiddetta banda dello spray) che scatenarono il panico spruzzando appunto dello spray urticante allo scopo di derubare le persone che stavano seguendo la partita, e un gruppo di organizzatori tra cui l'ex sindaca, Chiara Appendino e l'ex questore Angelo Sanna.
Le vittime
Quella sera, come detto, rimasero ferite 1600 persone e altre due persone persero la vita poco dopo. Si tratta di Erika Pioletti e Marisa D'Amato.
Erika Pioletti aveva 38 anni ed era residente a Domodossola, nel VCO, morì calpestata dopo un arresto cardiaco.
Marisa D'Amato, aveva 54 anni, era residente a Beinasco, nel Torinese e quella sera era a passeggio col marito in via Maria Vittoria. Pochi minuti dopo l'inizio della tragedia, fu travolta dal fiume di persone e, in seguito ai colpi ricevuti, rimase tetraplegica. La sua morte avvenne, due anni dopo, il 25 gennaio 2019.