una categoria dimenticata

"Abbiamo bisogno del vaccino anche noi": l'appello degli ufficiali giudiziari

Gli ufficiali giudiziari sono in piena attività e la loro professione non si può fare in smart working: le notifiche devono essere consegnate proprio di persona

"Abbiamo bisogno del vaccino anche noi": l'appello degli ufficiali giudiziari
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Negli uffici dell’Unep (Ufficio notifiche, esecuzioni e protesti) di corso Vittorio Emanuele, a Torino, negli ultimi giorni, è arrivata la conferma: quattro persone sono risultate positive al Covid.

Una professione che non si può fare in smart working

Vista la situazione, i lavoratori si sono mossi per conto proprio andando a fare i tamponi in farmacia e tornando a lavorare. Anche perché gli ufficiali giudiziari sono in piena attività e la loro professione non si può fare in smart working: le notifiche devono essere consegnate proprio di persona.

Significa che, nonostante il lockdown, in città e provincia una sessantina di persone consegnano carte bollate, con una media di trenta-cinquanta visite a cittadini.

Una categoria dimenticata

La domanda sorge spontanea: come mai non si è pensato alla loro categoria quando si è fatto il piano vaccinale? E dire che gli uffici Unep sono stati colpiti dalla pandemia già ad aprile del 2020 con la scomparsa di Mariano Cimmino, 64 anni, morto il giorno di Pasqua dell’anno scorso: era la memoria storica dell’Unep e si  è spento a due mesi dalla pensione dopo oltre tre settimane di terapia intensiva. Ma non è l'unico caso: un’altra collega era finita in ospedale, in condizioni serie, ma fortunatamente è guarita.

Il lavoro ora prosegue con tutte le cautele anche se gran parte dei materiali utilizzati sono fascicoli cartacei che passano di mano in mano. Il grosso rischio però continua ad essere quello rappresentato dalle visite in persona in case e aziende. Per questo servirebbe al più presto una modifica al piano vaccinale che ricomprenda anche questa categoria.

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