TORINO

A32, interdittiva antimafia per Cogefa per presunti contatti con la 'Ndrangheta

Cogefa: "Massima trasparenza"

A32, interdittiva antimafia per Cogefa per presunti contatti con la 'Ndrangheta
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Nei giorni scorsi è stata inviata un'interdittiva antimafia per Cogefa SPA azienda già finito nel mirino dell'inchiesta della DDA di Torino sulle presunte infiltrazioni della ‘Ndrangheta in Val Susa, in particolare, sui cantieri dell’A32 Torino-Bardonecchia.

La Regione "chiede il commissariamento"

"Abbiamo verificato che esistono le condizioni per la nomina di un commissario che consenta di non pregiudicare l’andamento del cantiere del Tunnel del Tenda e non fermare i lavori. Questa mattina abbiamo avuto interlocuzioni con la Prefettura di Torino e con il commissario Prisco e ne è emerso che il provvedimento di interdittiva prevede questa possibilità. Per questo abbiamo chiesto ad Anas, che è la stazione appaltante, di valutarla per garantire continuità ai lavori al fine di rispettare la tempistica di apertura del tunnel a fine anno, così come era stato comunicato alla Regione, alla Provincia e agli enti locali nel mese di agosto”. I vertici della Regione esprimono “preoccupazione per la notizia dell’interdittiva antimafia per un’azienda coinvolta in una serie di cantieri strategici per il Piemonte: il Tunnel del Tenda, di cui sta eseguendo i lavori, e il sito di valorizzazione dei materiali di scavo della nuova linea ferroviaria Torino-Lione di cui è in corso la progettazione esecutiva.

La legalità viene prima di tutto e questo provvedimento dimostra che la vigilanza, quando si parla di grandi opere, non deve mai venire meno. - concludono Cirio e Gabusi - Come rappresentanti del territorio, auspichiamo però che, quanto prima, si individui una soluzione che consenta la prosecuzione dei lavori per opere che, in particolare per quanto riguarda il Tenda, il territorio attende da troppo tempo”.

Prefettura non ha rinnovato l'iscrizione nella lista bianca

La Prefettura di Torino non ha rinnovato l'iscrizione dell'azienda nella “white list” (lista bianca) delle aziende non sospettate di condizionamenti mafiosi.

Cogefa: "Massima trasparenza"

Cogefa difesa dall’avvocato Carlo Merani, ricorrerà al Tar.

La nota di Cogefa SPA:

"Si rende noto che in data odierna la Prefettura di Torino ha informato Cogefa S.p.A. del mancato rinnovo dell’iscrizione nella white list. Nello specifico la misura si fonda su contatti occasionali avvenuti in passato tra Cogefa S.p.A. e imprese attualmente sottoposte a provvedimenti antimafia, emersi nell’ambito di un’indagine recentemente condotta dalla Procura della Repubblica di Torino, dalla quale né Cogefa S.p.A. né alcuno dei suoi dirigenti o amministratori risultano coinvolti o indagati. Si precisa che le predette imprese, al tempo degli eventi contestati, risultavano regolarmente iscritte nelle white list gestite dalle Prefetture di competenza, requisito imprescindibile per l’ammissione all’albo fornitori di Cogefa S.p.A. È altresì importante sottolineare che gli importi dei lavori a loro assegnati hanno rappresentato una quota infinitesimale, rispetto al fatturato complessivo di Cogefa S.p.A. nel periodo in questione Cogefa S.p.A., nel ribadire l’impegno a proseguire con la massima trasparenza e collaborazione nei confronti delle Autorità competenti, assicura di aver già avviato tutte le azioni necessarie per impugnare il provvedimento emesso dalla Prefettura presso il Tribunale Amministrativo Regionale, al fine di difendere con fermezza il proprio operato, la propria reputazione e il futuro dei propri dipendenti e collaboratori, nonché di garantire la piena continuità delle attività aziendali e la corretta esecuzione delle commesse in corso".

Anas, tramite un comunicato, precisa:

"In riferimento al provvedimento antimafia interdittivo adottato dalla Prefettura di Torino nei confronti dell’operatore economico CO.GE.FA S.p.A. in data 15 ottobre 2024, si conferma che sono in corso le interlocuzioni tra Anas, le Istituzioni e la stessa Prefettura di Torino per definire il percorso che consenta il prosieguo dei lavori urgenti e indifferibili in carico all’appaltatore, nel rispetto del provvedimento di interdizione emesso dall’Autorità nei confronti dello stesso. Si stanno pertanto facendo gli approfondimenti finalizzati a individuare quali siano gli interventi per cui sussista la necessità urgente di assicurare la prosecuzione degli accordi contrattuali in essere secondo le previsioni dell’art. 32, comma 10 del d.l. n. 90/2014. Anas è impegnata nell’individuare le azioni e gli strumenti necessari per garantire la prosecuzione delle lavorazioni in carico all’appaltatore, in piena collaborazione e in osservanza a quanto disposto dall’Autorità competente".

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