Val di Susa

"A Dana, quattro mesi dopo il suo arresto". Lettera dei No Tav alla storica portavoce

Dal 17 settembre si trova nel carcere "Lorusso e Cutugno" di Torino.

"A Dana, quattro mesi dopo il suo arresto". Lettera dei No Tav alla storica portavoce
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"A Dana, quattro mesi dopo il suo arresto". Lettera dei No Tav alla storica portavoce Dana Lauriola

"A Dana, quattro mesi dopo il suo arresto"

Sono passati quattro mesi da quando Dana Lauriola, militante No Tav, è stata portata in carcere per una sentenza che l’ha condannata a due anni  in seguito all’iniziativa denominata “Oggi paga Monti”, svoltasi nel 2008 al casello autostradale di Avigliana, a cui parteciparono 300 persone. Dana, in quell’occasione, aveva il compito di raccontare al megafono quello che stava accadendo: un rallentamento autostradale.

In carcere dal 17 settembre

Dal 17 settembre, la storica attivista e portavoce si trova rinchiusa nel carcere "Lorusso e Cutugno" di Torino.

Il testo della lettera

“Cara Dana, questa volta siamo noi che scriviamo a te. Esattamente oggi sono passati quattro mesi da quel 17 settembre 2020 in cui, all’alba, sono venuti a prenderti per portarti in carcere. L’avevano fatto all’alba, sapevano che non avrebbero trovato strada facile perché il movimento non avrebbe mai voluto vederti andare via. Nonostante i loro programmi pensati per semplificarsi l’operazione, quella mattina in tante/i siamo corse/i sotto casa tua. Furono abbracci, cori, urla, botte e teste rotte. Ad ognuno di noi era tremendamente chiaro quanto quella squallida operazione fosse ingiusta”.

Dalla pubblicazione della sentenza, infatti, il movimento No Tav ha sostenuto che quanto stava accadendo era ingiusto e punitivo “B<asti pensare alle motivazioni dettate dal Tribunale di Sorveglianza che ti ha colpevolizzata perché vivi a Bussoleno (terra No Tav ndr), dove ci sono tanti de tuoi affetti e perché non hai rinnegato la tua appartenenza al movimento No Tav che tutte e tutti noi condividiamo da oltre 10/20/30 anni”.

"Dalla parte della ragione"

Per le attiviste e gli attivisti “Dana, vorrebbero vederci impauriti e devastati da questa situazione ignobile, ma la dignità con cui a testa alta ogni giorno continui a resistere è la cifra del loro totale fallimento. Il nostro continuare ad essere quello che siamo, No Tav orgogliosi e determinati, sgretola giorno dopo giorno il loro quadretto che ci vorrebbe zitti, muti e rassegnati. Ma possono continuare a sperare quanto gli pare, perché la speranza è l’unica cosa che gli resta, visto che noi non faremo un passo indietro perché SIAMO DALLA PARTE DELLA RAGIONE”.

E proseguono: “Ma sappiamo che il tuo sguardo continua a guardare alla vita con determinazione e forza, e, anche se a volte può essere complesso, sappiamo che a nutrire i tuoi momenti bui sono i ricordi delle tantissime giornate che abbiamo passato insieme sui sentieri della nostra tanto amata Val Clarea”.

Altri attivisti incarcerati

Oggi oltre a Dana, si trova in carcere  anche Fabiola, un’altra attivista, mentre Stella, Stefano, Emilio e Mattia si trovano agli arresti domiciliari, mentre altri No Tav hanno ricevuto pene alternative di limitazione della propria libertà: “A tutte/i quante/i voi va il nostro sostegno e la nostra solidarietà, a voi che avete saputo donare con grande generosità e che ora ancora una volta siete chiamati in prima persona a dover resistere con coraggio, forza e determinazione. Inviamo a tutti il miglior augurio per un anno di lotta e resistenza.

A tutti quanti voi va il nostro affetto perché possiate tornare al più presto liberi sui sentieri della Valle, insieme a tutte e tutti noi che siamo qui ad aspettarvi e che non vi lasceremo mai soli”.

“Ciao Dana, ti vogliamo bene, resisti!” hanno poi concluso i No Tav.

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