A Torino sono 60 mila le persone che non pagano l’acqua, e che causano un buco da 28 milioni di euro per Smat. In città e provincia dilaga la morosità: condomìni interi hanno debiti che arrivano centinaia di migliaia di euro.
60mila persone non pagano l’acqua
E in Barriera di Milano, addirittura, un palazzo è rimasto per ben sette mesi senza fornitura. Sessantamila persone vivono a Torino senza pagare le bollette dell’acqua. È il numero, impressionante, che fotografa la situazione del servizio idrico fra la città e la provincia. A rivelarlo sono i dati diffusi da Smat, la società che gestisce la rete idrica metropolitana, secondo cui le utenze in morosità hanno già prodotto un “buco” di oltre 28 milioni di euro. Non si tratta soltanto di piccoli ritardi: sono almeno 1.535 le utenze che hanno accumulato debiti superiori a 10 mila euro, spesso interi condomìni abitati da decine di famiglie. La morosità diventa così un problema sia sociale che gestionale, e che in alcuni casi ha portato a lunghe sospensioni della fornitura.
Almeno 1.535 utenze hanno accumulato debiti superiori a 10 mila euro: interi condomìni abitati da decine di famiglie
Un esempio emblematico arriva da via Palestrina, nel quartiere Barriera di Milano. Qui un palazzo di cinque piani è rimasto senza acqua per sette mesi a causa di un debito di oltre 180 mila euro. La vicenda si è sbloccata soltanto dopo il distacco del servizio e la definizione di un piano di rientro rateizzato. Ma non è l’unico episodio. Nel solo 2024 Smat ha già disposto 15 riduzioni di fornitura per un valore complessivo superiore a 800 mila euro e 5 interruzioni totali legate a insoluti di oltre mezzo milione. La legge impone comunque un minimo vitale di 50 litri al giorno per persona, ma l’erogazione ridotta crea non pochi disagi: nei condomìni, per esempio, l’acqua non riesce a raggiungere i piani alti, con conseguenze pesanti sulla vita quotidiana degli inquilini. A denunciare la gravità della situazione è il presidente di Smat, Paolo Romano, che sottolinea la difficoltà di recuperare somme così ingenti: «Stiamo facendo il possibile – spiega – ma non è semplice riportare sotto controllo un fenomeno così esteso».
Ogni anno nella rete torinese si disperdono circa 200 milioni di metri cubi di acqua
Per cercare di invertire la rotta, l’azienda ha avviato una campagna di informazione senza precedenti: 60 mila avvisi sono stati recapitati direttamente nelle cassette postali dei condomìni coinvolti, oltre 35 mila in città e quasi 25 mila nei comuni della cintura. L’obiettivo è rendere consapevoli i residenti, che spesso ignorano la situazione perché i pagamenti sono affidati agli amministratori condominiali. Alcuni di questi, però, scelgono di utilizzare le quote versate dai condomini per coprire altre spese, lasciando scoperti i conti dell’acqua. Parallelamente, Smat sta puntando su un piano di modernizzazione della rete. Su 15 mila chilometri di condutture, sono in corso lavori per sostituire i vecchi contatori con dispositivi digitali in grado di registrare i consumi in tempo reale e segnalare eventuali perdite. Su 400 mila apparecchi previsti, 260 mila sono già stati installati, permettendo di raccogliere ogni giorno oltre un milione di dati. Resta però aperta un’altra questione: quella delle perdite idriche. Ogni anno nella rete torinese si disperdono circa 200 milioni di metri cubi di acqua, di cui solo un terzo riesce a essere recuperato nelle falde. Una cifra enorme, che si somma al problema della morosità e rende ancora più urgente un necessario rinnovamento infrastrutturale.