TORINO

Commercialisti e imprenditori del Torinese avevano architettato una truffa da 25 milioni di euro

Le indagini erano partite nel 2019.

Commercialisti e imprenditori del Torinese avevano architettato una truffa da 25 milioni di euro
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Il 5 luglio, nella mattina, in Torino e provincia, i carabinieri del Nucleo Investigativo hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare - emessa dal GIP del Tribunale del capoluogo piemontese su richiesta della locale Procura della Repubblica - nei confronti di 14 imprenditori e commercialisti italiani, i quali, secondo gli elementi indiziari raccolti, sarebbero parte, a vario titolo, di un’associazione per delinquere dedita a frodi plurime, false fatturazioni, riciclaggio e usura.

L'indagine

L’indagine, avviata nel 2019 nei confronti di 115 indagati complessivi, sulla base degli elementi raccolti, ha consentito di:
− acquisire indizi circa l’ipotizzata esistenza di un sodalizio che, mediante 25 società appositamente costituite grazie alla complicità di soggetti terzi o utilizzando documenti falsificati avrebbe perpetrato:
• truffe al Gestore dei Servizi Energetici SpA - società partecipata al 100% dal Ministero dell’Economia e delle Finanze - facendosi erogare indebitamente Titoli di Efficientamento Energetico, ceduti successivamente a società terze, ricavando un controvalore economico per un importo complessivo di circa 25 milioni di euro;
• frodi in danno di Istituti finanziari e bancari, anche mediante acquisizione fraudolenta di crediti d’IVA, attraverso l’emissione di fatturazioni inesistenti, con un danno complessivo di circa 50 milioni di euro;
• riciclaggio dei proventi mediante,
- trasferimento delle risorse all’estero e/o acquisto di metalli preziosi (lingotti e monete d’oro),
- attribuzione fittizia a terzi, anche grazie all’utilizzo di generalità false;
- prestiti a tassi usurari.
Contestualmente alle misure cautelari, sono stati eseguiti 31 sequestri preventivi di altrettanti conti correnti in Italia e all’estero, nonché 13 perquisizioni domiciliari nei confronti di ulteriori indagati.

Le perquisizioni nel 2019

Il 30 gennaio del 2019, i militari hanno fermato e arrestato i quattro insospettabili imprenditori mentre tentavano di fuggire all’estero, dopo aver scoperto che il loro deposito segreto era stato violato.
Le perquisizioni hanno permesso di sequestrare diversa documentazione cartacea e informatizzata relativa alle truffe finanziarie realizzate, 1 rilevatore di microspie, 11 lingotti in oro del peso complessivo di 2,750 kg, per un valore di euro 99.000 e 49.000 euro in contanti.

Le successive indagini dei militari del nucleo investigativo hanno scoperto che il tesoro era di proprietà di un’organizzazione criminale composta di altri quattro imprenditori torinesi responsabili di associazione finalizzata a condotte di truffa, riciclaggio, anche mediante utilizzo di false identità, trasferimento fraudolento di valori, truffa per il percepimento di erogazioni pubbliche, frodi fiscali e fittizie intestazioni di beni. Il gruppo criminale ha costituito più di 20 società fantasma operanti nel settore energetico e consulting finanziario, con sede in Italia e all’estero, mediante le quali hanno ottenuto finanziamenti bancari per diversi milioni di euro.

Il procedimento penale è attualmente nella fase delle indagini preliminari e i predetti indagati sono da considerare non colpevoli fino a sentenza di condanna divenuta irrevocabile.

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