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We Run For Women - Corriamo per fermare i femminicidi

L'obiettivo della corsa è quello di coinvolgere quanto più possibile la cittadinanza sensibilizzandola su un tema di triste e crescente attualità

We Run For Women - Corriamo per fermare i femminicidi
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Un percorso di 5 km accessibile a tutti oppure di 10 km (competitivo e non); si potrà correre o camminare, e si svolgerà per le vie del centro di Torino con partenza da Piazza Solferino alle ore 9: parliamo della We Run For Women.

Terza edizione della corsa

Questo il nome dell'iniziativa giunta alla terza edizione, voluta dalla Questura di Torino, sostenuta dal Consiglio regionale, dalla Regione Piemonte, dalla Città di Torino e organizzata dal CUS Torino, in collaborazione con l'Ufficio scolastico regionale -Ambito Territoriale di Torino Ufficio V.

In occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza sulle donne che ricorre il 25 novembre, l'obiettivo è quello di coinvolgere quanto più possibile la cittadinanza sensibilizzandola su un tema di triste e crescente attualità.

Il ricavato della manifestazione sarà devoluto al Progetto S.O.S. - Sostegno Orfani Speciali, selezionato dall'Impresa Sociale Con i Bambini e finanziato nell'ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Centri Antiviolenza E.M.M.A. Onlus è capofila del progetto, attivo in Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta, dove sta già sostenendo più di 20 beneficiari. A Torino, in via Nota n.5, gestisce il Centro S.O.S., primo spazio in Italia dedicato agli orfani e alle orfane di femminicidio

I dati della Questura

In base ai dati della Questura di Torino i reati in materia di violenza di genere commessi nella provincia di Torino fra il 1° novembre 2023 e il 31 ottobre 2024 sono stati 1.936, in calo dell'11,36% rispetto ai 2.184 del corrispondente periodo 2022/2023. Il reato maggiormente interessato della categoria è quello dei maltrattamenti contro familiari e conviventi (957), in diminuzione rispetto all'anno precedente (1.091). A seguire il reato di atti persecutori (686 reati) in calo rispetto al 2022/2023 (804). Le violenze sessuali, pari a 293 reati, segnano invece un aumento dell'1,38% in rapporto all'anno precedente (289). Se infine si considera l'andamento pluriennale complessivo dei reati spia, dal 2020 al 2024, si rileva un incremento del 7,56%.

L'incontro Voci di coraggio

La volontà di diffondere la cultura del rispetto e la prevenzione di ogni forma di violenza contro le donne ha spinto inoltre la Polizia di Stato, insieme con il Consiglio regionale e l'Ufficio scolastico regionale, a organizzare un incontro, Voci di coraggio, rivolto ai ragazzi e alle ragazze delle scuole medie superiori. Si terrà giovedì 21 novembre al Palazzo della Luce di Torino (via Bertola 40) alle ore 10 e avrà un approccio dinamico e interattivo, per favorire il dialogo e la partecipazione dei giovani. Oltre all'intervento di vari esperti sarà ospitata la testimonianza di un giovane, vittima di violenza assistita.

Il Questore di Torino

Per Paolo Sirna, Questore di Torino, occorre una risposta corale al problema, soprattutto di fronte al crescente numero di episodi di violenza sessuale:

L’esigenza di prevenire e contrastare il fenomeno della violenza di genere costituisce un dovere civile e collettivo che attraversa ogni strato della società contemporanea. L’impegno di enti, istituzioni e associazioni in tale direzione è sicuramente crescente e si concretizza in variegate attività di sensibilizzazione, sostegno e di analisi, poste in essere a salvaguardia di interessi preminenti. Grazie alle misure adottate dalla Polizia di Stato nella provincia di Torino sono stati raggiunti risultati significativi. Infatti, nell’ultimo anno, i reati di maltrattamenti in famiglia e di stalking sono diminuiti rispetto a quello precedente, mentre sono aumentati gli ammonimenti, strumenti diretti ad impedire che gli atti di violenza vengano ripetuti in ambito domestico o nella relazione affettiva. Permangono, tuttavia, ancora dei margini di miglioramento, soprattutto per arginare il crescente numero di episodi di violenza sessuale. Occorre, pertanto, una risposta corale. L’appello che rivolgiamo ai cittadini è “aiutateci ad aiutare”, che significa impegnarsi in prima persona verso azioni mirate volte a sostenere la dignità e la sicurezza della donna, i suoi diritti e il suo ruolo sia nel privato delle relazioni sentimentali e di famiglia, che nell’ambito della comunità. In un’epoca in cui vi è uno smisurato bisogno di compartecipazione e solidarietà, l’invito è di abbandonare gli atteggiamenti timorosi e omertosi, per segnalare invece, pure nell’anonimato, gli episodi di violenza, le umiliazioni e i soprusi subiti dalle donne e di cui si è testimoni anche indiretti”.

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