Villa boss, troppo alti i costi di gestione. Il Comune la rifiuta
La sindaca: "Oggi c'è stata una conferenza dei servizi e il Prefetto si è speso il prima persona dimostrando vicinanza ai comuni".
Il Comune di Cuorgnè non acquisirà la villa confiscata al boss, Giovanni Iaria della 'Ndrangheta, scomparso nel 2013.
I sequestri
I sequestri avvennero in seguito all’operazione Minotauro (che portò all'arresto più di 150 persone) e confiscati in via definitiva, dopo il ricorso presentato dagli eredi di Iaria, nel 2018.
Costi alti di manutenzione e gestione
A far fare un passo indietro a Palazzo civico sono stati i dati relativi ai costi di gestione e manutenzione del bene che, a detta del Comune, sono troppo alti quindi non sostenibili economicamente.
Conferenza dei servizi
"Oggi c'è stata una conferenza dei servizi e il Prefetto si è speso il prima persona dimostrando vicinanza ai comuni - ha spiegato alla TGR PIEMONTE, la neosindaca, Giovanna Cresto - Inoltre si è impegnato per ricercare dei fondi e a studiare la progettualità in modo da dagli una seconda vita".
Il Pd regionale all’attacco del Comune di Cuorgnè che, per mancanza di risorse a bilancio, ha rifiutato, come detto, di acquisire al patrimonio la villa del boss.
“La lotta alle mafie non può essere solo repressione, ma necessita dell’impegno della società e di tutte le istituzioni – dice il consigliere regionale Pd, Domenico Rossi – il comune di Cuorgné non è solo. Invece di rifiutare chieda collaborazione e anche la Regione sarà al suo fianco. Sconcertante che un’azione simbolicamente forte venga definita piantare una bandierina“.