L'intervista

Variante Omicron, la testimonianza di un canavesano in Africa

A suo dire l'allarmismo ingiustificato ha messo in ginocchio il turismo.

Variante Omicron, la testimonianza di un canavesano in Africa
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La testimonianza di un canavesano in Africa: l'allarmismo ingiustificato dettato dalla Variante Omicron ha messo in ginocchio il turismo. L'intervista a Gianni Bauce.

Variante Omicron

«Considerazioni frettolose e azioni sconsiderate quelle nei confronti dei Paesi dell'Africa australe».

E’ indignato ed arrabbiato Gianni Bauce (nella foto), canavesano trasferitosi da tempo in Zimbabwe, dove lavora come guida e operatore di safari. «Questa variante Omicron è stata scoperta in Sudafrica e non, come dice la stampa, diffusa come se noi fossimo gli untori del mondo».

Il racconto

Sui provvedimenti adottati dai governi occidentali (che nell’immediato hanno determinato il crollo di alcune borse) precisa: «Questa ennesima chiusura frettolosa metterà in ginocchio il turismo, che si stava faticosamente rialzando con la promessa delle vacanze natalizie, e tutte le attività correlate, inclusa la conservazione della fauna».

Bauce rimarca: «E' comprensibile la cautela, ma non è concepibile, né tollerabile, il modo in cui le azioni cautelative sono state presentate e motivate». Anche in questo caso il problema è la comunicazione: «Sarebbe stato diverso dire "chiudiamo i voli per 2 settimane per comprendere meglio gli sviluppi di questa variante”; invece no, si sono lanciati tutti nell’accusare il Sudafrica d'essere l'untore, quando semmai è stato lo scopritore, peraltro in laboratori avanzati che nulla hanno da invidiare a quelli europei. E nel calderone sono stati messi anche tutti i Paesi confinanti».

Poi prosegue riflettendo sull’aspetto diplomatico dell’accaduto: «Questo può indurre i Paesi a tacere la prossima volta, qualora scoprano qualcosa sul Covid che possa ritorcersi contro, come già accaduto in questa vicenda».

La crisi diplomatica

Ma qual è la situazione dall’altra parte del Mondo?

«Qui, onestamente, nonostante l'attenzione rimanga alta, è tutto tranquillo e non si rileva nessuna impennata di casi. Invece, sta maturando un forte risentimento verso l'Europa e le misure frettolose, ingiustificate e dalle conseguenze molto forti che ha adottato nei confronti dei Paesi dell'Africa australe».

E taglia corto: «Lo si è potuto ascoltare anche dal discorso di Cyril Ramaposa, presidente del Sudafrica, che ha usato parole educate, ma molto dure».

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