In stile Tahiti, Maori e Marchesano

Valentina da Roma fino in Piemonte per farsi tatuare tutto il corpo

Ogni sua singola parte ad esclusione della testa, potrà probabilmente rientrare in un Guinness Word Record.

Valentina da Roma fino in Piemonte per farsi tatuare tutto il corpo
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Il primo corpo femminile completamente tatuato in stile Tahiti, Maori e Marchesano, in ogni sua singola parte ad esclusione della testa, potrà probabilmente rientrare in un Guinness Word Record e sarà firmato Giangi “Mano Libera”. Il progetto, che come riporta La ProvinciadiBiella.it è iniziato martedì scorso, vede come artista indiscusso uno dei tatuatori più riconosciuti ed apprezzati del Biellese, che con venticinque anni di esperienza alle spalle, sta per realizzare il sogno più grande di un tatuatore: operare un full body paragonabile a quello di Angelo Piovano, l’uomo più tatuato d’Italia, scomparso poco tempo fa.

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Valentina da Roma fino in Piemonte per farsi tatuare tutto il corpo

I tatuaggi hanno una storia antichissima e decorano in modo indelebile la pelle dell’uomo da sempre. C’è chi li ha utilizzati per purificare lo spirito, chi invece, continua a sfoggiarli come segno estetico distintivo. E a distinguersi questa volta, in modo a dir poco unico, è Valentina una 25enne di Roma, apprendista tatuatrice, dal carattere deciso che ha scelto di cambiare completamente il suo aspetto esteriore proprio qui a Biella, donando la sua pelle come “tela viva” ad un professionista del settore, scegliendo a colpo sicuro la mano libera e abile di Giangi.

Il loro è un progetto complesso che ha dell’incredibile, e che comporta una completa fiducia nei confronti del proprio tatuatore. Lo stile del tatuaggio che prenderà forma sul corpo della ragazza è un mix geometrico dall’impronta tribale, caratterizzato da un predominante utilizzo del colore nero, in pieno contrasto con la pelle diafana della giovane.

«Vedermi tatuata mi rende felice ed appagata, non vedevo l’ora di iniziare – afferma Valentina con entusiasmo e con un colorato accento romano – l’idea di intravedere spazi vuoti sulla mia pelle mi fa sentire altrettanto vuota».

Alla domanda “e se poi te ne penti?” lei accenna un sorriso, come se la risposta fosse scontata, non ha il benché minimo ripensamento, né titubanza alcuna. Si dimostra ferma e decisa nel processo di cambiamento radicale che ha scelto di attuare sul suo corpo.

"La tatuerò ad oltranza"

La trasformazione di Valentina a base di ago e inchiostro ha una durata relativa: «Dipende da lei – spiega Giangi – se regge bene, il nostro accordo prevede che venga in studio quando può, dopodiché io la tatuerò ad oltranza, ogni seduta durerà circa 7-8 ore – continua – perciò è ipotizzabile che in due o tre sedute avrà tutto il corpo completamente tracciato».

Ovviamente durante il processo di battitura la giovane dovrà sopportare vari livelli di intensità di dolore soprattutto quando verranno tatuate le parti più critiche ed impensabili del corpo, come ad esempio il costato, l’interno coscia le articolazioni e il collo del piede. «E’ da un mese che faccio il conto alla rovescia – confessa Valentina –, sono talmente emozionata, che non dormo la notte».

Un progetto di trasformazione totale

Giangi ha disegnato questo progetto nella sua totalità, poi l’ha proposto alla giovane che gli ha dato il via libera, ma prima di iniziare a disegnare sul suo corpo, le ha chiesto di riflettere molto attentamente sulla decisione di cambiare aspetto, perché non si torna indietro; quello di Valentina da Roma sarà un processo di trasformazione totale, infatti, nonostante il suo corpo non sia quello di una neofita, la decisione da prendere è delicata e va attuata con cognizione di causa, ma la giovane si dimostra pronta e convinta al cento per cento.

"Questa per me è arte"

Questo per il tatuatore biellese è il quarto corpo che realizza in modo completo, ma al tempo stesso il primo in assoluto di donna in stile Tahiti e soprattutto con un progetto realizzato a banco che gli ha lasciato una completa libertà decisionale, avendo modo di esprimersi a suo piacimento a livello professionale e artistico.

«Questa per me è arte – afferma Giangi – non si tratta di un lavoro nel quale si pensa al ricavo o al dispendio di denaro: mi presta la sua pelle ed io realizzo su di lei un quadro».

Intanto Valentina è fortunata perché ha alle spalle una famiglia che la sostiene e che approva la sua coraggiosa decisione, nonostante sia consapevole della diffidenza che incontrerà nelle persone: «Purtroppo viviamo in un mondo pieno di pregiudizi – afferma la ragazza – li puoi incontrare a Roma dove vivo, a Milano, a Biella, ovunque tu vada e qualunque cosa tu faccia, il preconcetto della gente è sempre invasivo. Io voglio dire a queste persone di guardare al di là del tatuaggio, non fermatevi alle apparenze, alla superficie d’inchiostro».

Intanto, mentre Giangi con macchinetta alla mano, inizia questa grande impresa, Valentina sogna ad occhi aperti, come ogni ragazza della sua età è solita fare e rivela di voler sentirsi bene con sé stessa diventando una brava tatuatrice con uno studio tutto suo.

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