Unopiù, storica tipografia di Torino, cerca qualcuno che voglia proseguire la tradizione
"Sarebbe bello trovare qualche appassionato che non si limiti a rilevare la tipografia, ma che in un qualche modo tenga vive queste conoscenze ormai rare"
Tipografie così stanno diventando rare: da Unopiù, in via Benevento 41, ci sono poche macchine, un tagliacarte e addirittura i caratteri in piombo per comporre le pagine per i lavori più ricercati.
Si respira ancora un lavoro artigianale, ma soprattutto si sente ancora la presenza di Natale Sarà che quella tipografia l’aveva aperta 50 anni fa diventando col tempo un punto di riferimento a Torino. Oggi però Natale non c’è più. E’ venuto a mancare improvvisamente pochi giorni fa.
Chi era Natale Sarà
Abbiamo conosciuto suo figlio Riccardo e gli abbiamo chiesto di raccontarci chi era suo padre.
Natale, ci racconta Riccardo, era arrivato dalla Sicilia a Torino negli anni Sessanta, ospite da uno zio si era subito dato da fare nella ricerca di un lavoro. Aveva frequentato le scuole serali per tipografi lavorando come dipendente in una tipografia di Corso Moncalieri. Giovanissimo, dopo il servizio militare, aveva rilevato l'attività negli anni Settanta (il trasferimento in via Benevento 41 avverrà molto più tardi intorno al 2015).
Per Riccardo e i suoi due fratelli era divertente frequentare il negozio del padre, anche se negozio è improprio come termine, bisognerebbe parlare di atelier d'artista dove Natale, con passione lavorava e creava, mentre i suoi bambini giocavano tra i ritagli di carta, i rumori delle macchine e l'odore dell'inchiostro.
Non era raro vederlo intento a riprodurre a mano tutti i colori di un'opera per un catalogo d'arte, oppure usare sapientemente i caratteri mobili, tecnica ormai superata, ma per lui molto più veloce rispetto a qualsiasi altro metodo moderno.
Sensazioni e ricordi che oggi hanno un significato ancora più intenso e che hanno spinto i figli di Natale, che nel frattempo hanno intrapreso altri percorsi professionali, a cercare qualcuno che condivida lo spirito di questa tipografia rimasta per certi versi fuori dal tempo, ma che ha sempre saputo resistere senza difficoltà alla concorrenza della stampa digitale e dei siti web, grazie alla cura e al fascino dei lavori di Natale.
Dalla passione per la carta era anche nato il progetto artistico "Scartoleria"un modo originale di dare nuova vita agli scarti di lavorazione della Tipografia Unopiù: quaderni, taccuini, ricettari e bloc notes nati dalla fantasia della moglie di Natale e da lui stampati. Sarebbe bello che questo progetto in qualche modo proseguisse.
Così, come sarebbe bello trovare qualche appassionato, ci dice Riccardo, che non si limitasse solo a rilevare la tipografia, ma che tenesse vive queste conoscenze ormai rare, magari organizzando workshop e corsi.
Chi si riconoscesse in questo spirito e fosse interessato a rilevare la tipografia Unopiù può scrivere per maggiori informazioni a tipografiaunopiu@libero.it