Universiadi: per la cerimonia di chiusura a pochi passi dal corteo di protesta degli studenti sfrattati dai propri alloggi
L'aria di festa non è stata condivisa da tutti: c'è chi in questi giorni si è ritrovato senza un posto dove dormire per far posto ad un atleta impegnato nelle competizioni
Da una parte la festa dall'altra parte la protesta. Ieri sera, 23 gennaio 2025, in Piazzetta Reale, a Torino, si è svolta la cerimonia di chiusura delle Universiadi.
La cerimonia di chiusura
Le bandiere di 54 Paesi hanno sfilato per l'ultimo saluto alla 32esima edizione delle Universiadi. Sul palco si sono alternati momenti istituzionali ed esibizioni degli artisti. Dall'illusionismo del tedesco Topas ai giochi di ombre di Matteo Fraziano. Ma anche la crew hip hop dei Ping Pong Pang.
Presente il sindaco Lo Russo che in un reel su Facebook ha voluto ringraziare tutti i volontari e gli atleti di questa edizione. Ribadendo l'orgoglio della città ad ospitare una manifestazione così importante.
La protesta degli studenti sfrattati
Certamente un bel clima, ma non condiviso da tutti. A pochi metri di distanza infatti si è svolta la protesta degli studenti che sono stati sfrattati dalle residenze universitarie per fare posto agli atleti. Un corteo guidato da Cambiare Rotta è arrivato in prossimità di piazza Castello. Davanti alle camionette della polizia sono state poggiate delle scatole per rappresentare i traslochi degli studenti che sono stati sfrattati dalle residenze universitarie per fare posto agli atleti.
Queste le motivazioni della protesta spiegate dai manifestanti:
Il presidente Sciretti anche a capo del comitato organizzatore delle Universiadi, ha preso la decisione di sfrattare 818 studenti da 3 residenze universitarie per ospitare atleti, staff e delegazioni.
Una decisione del tutto arbitraria che gli studenti pagano sulla propria pelle, costretti ad affrontare due traslochi in un mese in piena sessione invernale oppure ad accettare una monetizzazione misera di 8 euro al giorno, senza dunque ricevere nulla in cambio per il gigantesco disagio subito. Il tutto mentre EDiSu sempre per le Universiadi ha chiuso due mense universitarie per la durata della sessione e continua a tardare nell'erogazione delle borse di studio.
Questo caso è emblematico di quanto le necessità materiali degli studenti vengano accantonate senza problemi per interessi politici e privati e quindi del fatto che il DSU non solo non viene rispettato, ma apertamente calpestato.
Un fantoccio di Alessandro Sciretti, il presidente di Edisu, è stato imbrattato con della vernice rossa. Sono stati anche intonati cori contro l'assessora regionale Elena Chiorino e il presidente della Regione, Alberto Cirio, definiti la rovina di Torino.