Una piccola ginnasta di colore è l'unica che non riceve la medaglia: il video che fa infuriare Claudio Marchisio
Lo chiamano "Principe" e leggendo alcuni suoi post viene da pensare che ne servirebbero altri di "Principi" come lui
Ormai lo si conosce e lo si apprezza anche se non si è Juventini e anche se non ci si interessa di calcio. E questo perché lui, Claudio Marchisio, ormai si è fatto conoscere per essere particolarmente attivo sui social e per le sue posizioni, anche su fatti di cronaca.
Claudio Marchisio e quell'odio per le ingiustizie
Così ieri, l'ex centrocampista della Juventus, si è esposto ancora una volta per parlare di razzismo. Il pretesto è stato un video dello scorso anno in cui si vede una premiazione di piccole ginnaste, solo un'atleta non riceve la medaglia: l'unica bimba di colore. Il fatto, seppur non accaduto in Italia, è talmente emblematico che infatti l'ex calciatore scrive:
Irlanda, marzo 2022.
Le atlete vengono premiate al termine di una gara di ginnastica. Tutte tranne una, “colpevole” - secondo la testa malata di alcune persone - di essere di colore.
A me queste immagini spezzano il cuore e spaventano.
Mi spaventano perché penso a quanto siano impattanti alcuni nostri gesti verso le nuove generazioni.
Mi spaventano perché parliamo sempre di integrazione, valori e condivisioni e perdiamo il contatto con la realtà.
E la realtà ci racconta che permettiamo a un’adulta, anzi a una razzista, di umiliare una bambina davanti a tutti.
Di umiliarla senza motivo. Penso ai miei figli e mi chiedo che cosa avrei fatto io se a subire una tale umiliazione fosse stato uno di loro. E soprattutto mi chiedo: ma se non siamo noi a dare l’esempio, che cosa possiamo pretendere un domani dai nostri ragazzi e dal mondo che verrà? Guardando queste immagini, forse niente. E la colpa sarà soltanto nostra.
#stopracism
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Marchisio e l'uso responsabile dei social
Questa mattina Torre Pellice, comune a pochi chilometri da Torino e che giovedi ospiterà la visita del Presidente della Repubblica, si è svegliato con questo atto di inaudita violenza.
Nel giorno del suo funerale i manifestati di Adriano Canese sono stati vergognosamente deturpati, un gesto inaccettabile che non può e non deve rimanere impunito. Se è vero che i social network hanno anche un potere positivo, allora è giusto prendere posizione con forza affinchè comportamenti come questi non vengano più tollerati.
Il mio pensiero va a Corrado e alla famiglia di Adriano.
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Spesso dimentichiamo la fortuna che abbiamo di vivere in quella parte del mondo dove si ha la possibilità di vivere, di amare e di studiare come si vuole.
Da un anno e mezzo invece le bambine in Afghanistan non vanno più a scuola, e da ieri le ragazze non possono più frequentare l'università.
Noi le abbiamo mollate ma loro non mollano.
Ora però noi non possiamo più stare in silenzio!
Uomini e donne, INSIEME 🙏
#Afghanistan #AfghanWomen #HumanRights
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Insomma, leggendo questi ed altri post presenti sul profilo dell'ex calciatore viene da pensare che il suo stile di stare sui social in fondo rende onore al suo soprannome, certo sarebbe bello vedere altri "Principini"come lui.