Troppi ricoveri, sanità piemontese in crisi e ora a far paura, oltre al Covid, c'è anche il virus H1N1
Aggredisce i polmoni, ma molto raramente è letale, il consiglio dell'infettivologo: "Per vaccinarsi non è mai troppo tardi"
Sanità e ospedali in ginocchio in Piemonte è questa la situazione denunciata dal sindacato degli infermieri Nursing Up con oltre 200 accessi al giorno e una media di 500 pazienti in attesa di ricovero nei principali ospedali di Torino.
L'esperienza del Covid sembra dimenticata, anche se adesso è tornata anche la minaccia dell'influenza H1N1.
Il TGR Piemonte ha intervistato l'infettivologo Marco Basetti per capire di cosa si tratti.
Influenza H1N1: di cosa si tratta
Secondo l'infettivologo non è il caso di allarmarsi. E' sempre successo - ha spiegato ai microfoni del TGR - che l'influenza mietesse delle vittime e non solo tra gli anziani.
H1N1 è un virus già noto che ha fatto la sua ricomparsa nel 2009 ed è definita "suina"anche se non ha nessun tipo di relazione con gli animali.
Una vecchia sgradita conoscenza
E' il virus influenzale prevalente dal 2009 ad oggi, si manifesta come un'influenza classica che può interessare i polmoni, dando una grave polmonite che può portare al ricovero in terapia intensiva e una grave insufficienza respiratoria che richiede tecniche di ventilazione invasive.
Proprio per questa sua aggressione al polmone, si tratta di un virus molto simile al Corona virus.
Circolerà ancora per tutto gennaio. Ma la letalità è molto bassa. Sarebbe stato meglio vaccinarsi ad ottobre, ma non è mai troppo tardi.