Torino perde posizioni nella classifica Legambiente "Ecosistema Urbano 2024"
Il capoluogo piemontese retrocede rispetto al 2023: a pesare la scarsa qualità dell'aria e i trasporti pubblici
La città di Torino retrocede all'85esimo posto nella classifica Legambiente dei Comuni più vivibili ("Ecosistema Urbano 2024").
Perse tre posizioni
Il capoluogo perde altre 3 posizioni rispetto al 2023: a pesare la scarsa qualità dell'aria e i trasporti pubblici.
La classifica dei capoluoghi
La più virtuosa in regione è invece Cuneo (17esima), seguita da Verbania (21esima), Biella (31esima), Novara (44esima) e Vercelli (59), Torino (85), Alessandria al 95esimo posto.
Andrea Russi, capogruppo M5s:
"Classifica Legambiente, Torino retrocede all'85° posto, superata da Foggia. Nel rapporto Ecosistema Urbano, Torino è la peggiore fra le grandi città del centro-nord, perde posizioni rispetto all'anno precedente e si attesta a fondo classifica, superata anche da Foggia.
Un pessimo segnale che, però, non giunge inaspettato. Non è mistero, infatti, che l'attuale amministrazione stia devastando i parchi pubblici, dal Miesino, alla Pellerina, arrivando fino ai giardini Ginzburg, dove sono stati appena tagliati degli alberi e verrà installata la ruota panoramica. E non è mistero la situazione, pessima, in cui versa il trasporto pubblico, che obbliga i torinesi all'utilizzo del mezzo privato.
Oltre al declino industriale, il sindaco Lo Russo e la sua amministrazione sono riusciti a trascinare Torino anche in un lento e triste declino ambientale".
Legambiente: "Le migliori performance ambientali si concentrano al nord"
"In Italia le città con le migliori performance ambientali si concentrano al nord, mentre sud e centro della Penisola faticano a tenere il passo. A restituire una fotografia puntuale è la nuova classifica stilata da Ecosistema Urbano 2024, il rapporto di Legambiente realizzato in collaborazione con Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore – sui 106 capoluoghi di provincia per performance ambientali. Quest’anno la Regina green della vivibilità ambientale urbana è Reggio Emilia, che risale la classifica passando dal quinto posto dello scorso anno al primo posto, superando così Trento, che scende in seconda posizione, e Parma, al terzo posto. Una crescita importante quella di Reggio Emilia che si distingue, in particolare, per il suo impegno nella raccolta differenziata (salita nel 2023 all’83,8%), nella lotta allo smog, ma anche per essere la regina della bici con la più ampia rete ciclabile, 48,14 metri equivalenti di piste ciclabili ogni 100 abitanti. Il capoluogo registra anche un calo dei consumi idrici pro-capite (dai 130 l/ab/giorno ai 127) e l’aumento sia dei passeggeri trasportati dal servizio di tpl (dai 91 viaggi pro-capite annui dello scorso anno ai 102); sia dei metri quadrati di suolo a disposizione dei pedoni (da 52,8 mq/abitante dell’anno passato a 56,4). Bene anche Trento e Parma, quest’ultima compie un’altra bella rimonta, da 18esima nell’edizione 2023 a terza per i miglioramenti registrati soprattutto nella mobilità sostenibile, nel trasporto pubblico, e nella raccolta differenziata. C’è da dire che quest’anno il rapporto Ecosistema Urbano 2024, per l’analisi dei 106 capoluoghi che hanno risposto all’indagine, ha rivisto e aggiornato il “peso” di alcuni indicatori, aggiungendone anche uno nuovo (variazione nell’uso efficiente del suolo), sempre distribuiti in 6 aree tematiche: aria, acque, rifiuti, mobilità, ambiente urbano, energia. Ciò ha comportato più variazioni, a volte importanti, in classifica.
Le top ten
Allargando lo sguardo sulla classifica, nelle prime dieci posizioni dominano le città del nord Italia: dopo Reggio Emilia, Trento e Parma, seguono Pordenone (posizione n. 4 in classifica), Forlì (5), Treviso (6), Mantova (7), Bologna (8), Bolzano (9), Cremona (10). L’Emilia Romagna è la regione con più capoluoghi green nella top ten, tra questi c’è anche Bologna, new entry e unica grande città nella prime dieci posizioni (lo scorso anno era 24esima) con un salto di qualità dovuto, soprattutto, alla raccolta differenziata (passata dal 62,6% al 72,9%).
Le altre metropoli arrancano: Milano si piazza al 56esimo posto in classifica, ma eccelle nel trasporto pubblico, mentre Napoli arriva quasi in fondo alla graduatoria, è 103 esima, lo scorso anno era 98esima. Roma, rispondendo in modo esauriente all’indagine, sale in graduatoria al 65esimo posto (nel 2023 era 89esima).
Il centro Italia se la cava, con Macerata (23esima), Siena (26) e Livorno (29) tra i capoluoghi che si piazzano meglio in classifica. Male, invece, il Meridione con otto capoluoghi tra le ultime 10 della graduatoria: Caserta (98esima), Catanzaro (99), Vibo Valentia (101), Palermo (102), Napoli (103), Crotone (104), Reggio Calabria (105), Catania (106) che lo scorso anno era penultima. Da segnalare, invece, Cosenza (13esima) che pur peggiorando leggermente, è l’unica città del Sud nelle prime 15 posizioni, seguita al 24esimo posto da Cagliari. Tra le poche note positive per il Mezzogiorno, il primato della qualità dell’aria va a L’Aquila (prima per minore incidenza di PM10) che vanta in materia una situazione “ottima”. Giudicata “buona” anche l’aria di Ragusa.
"Sostenibilità a due velocità e Green Deal: La fotografia scattata da Ecosistema Urbano 2024 di Legambiente mette - continua l'associazione - in evidenza come in Italia le performance ambientali delle città viaggino a velocità e con tempi di applicazione troppo diversi e su cui occorre accelerare il passo. A pesare sulle performance ambientali i ritardi nel contrasto alla crisi climatica, i problemi cronici irrisolti – come smog, inquinamento, consumo di suolo – i ritardi su rigenerazione urbana, efficienza energetica, mobilità sostenibile, e poi gli impatti dell’overtourism. Temi sui cui servono interventi più incisivi".