Il consumo di crack dilaga nei quartieri torinesi di Barriera di Milano e Aurora, le aree più colpite da povertà ed emarginazione. Per contrastare il fenomeno, il Comune ha avviato un maxi progetto da 3 milioni di euro con l’obiettivo di offrire ai giovani alternative concrete alla strada e ridurre i rischi legati alla dipendenza.
Torino, allarme crack: il Comune investe 3 milioni
A Palazzo Civico è stato presentato “Bella Storia”, un bando rivolto ai ragazzi dai 12 ai 35 anni. Dei 3 milioni stanziati, 2 saranno destinati alla prevenzione delle dipendenze, attraverso attività educative, sportelli di ascolto, equipe itineranti e percorsi di sostegno psicologico per affrontare problematiche come ansia, violenza di genere e consumo di sostanze come crack, alcol e droghe sintetiche.
Il progetto introduce anche le “Doti per la Socialità”, piccoli contributi economici per aiutare i giovani ad acquistare beni o servizi utili alla loro crescita personale. Previsto inoltre il collegamento con realtà già esistenti, come il progetto Aria e i consultori dell’Asl, per garantire una presa in carico continuativa.
Durante la presentazione, il capogruppo del Pd Claudio Cerrato ha accusato la Regione Piemonte di «immobilismo di fronte a un fenomeno che rientra a pieno titolo nelle competenze sanitarie», sottolineando come il Comune abbia scelto di «investire risorse reali in un percorso di prevenzione e supporto».
Ma sul piano politico non sono mancate le polemiche. Domenico Garcea (Forza Italia) ha criticato l’impostazione dell’intervento, sostenendo che «il crack si combatte investendo nella sicurezza, non in fumosi progetti di accompagnamento».