Tav: tra Francia e Italia ci sono troppi cantieri, mancano gli operai qualificati
Sono 700 gli operai che dovrebbero essere impiegati al picco di attività per la Tav (ovvero nel 2025)
Il lavoro c'è ed il cantiere di Chiomonte "freme", il problema è che manca chi ha la qualifica per svolgerlo.
Parliamo dei 700 operai che dovrebbero essere impiegati al picco di attività per la Tav (ovvero nel 2025). La preoccupazione ora è che quelle persone non si trovino e questo perché ci sono molte altre opere in atto tra Francia e Italia, in particolare i lavori del Pnrr, quindi i grandi lavori civili che stanno portando alla piena occupazione.
A spiegarlo è Maurizio Bufalini, direttore generale della Telt, la società italo-francese nata per realizzate la Torino-Lione che si ritrova a gestire una situazione complicata.
Le aziende coinvolte nello scavo
Le aziende che si sono aggiudicate l'appalto per i lavori sono Itinera, attiva da oltre 80 anni nella realizzazione di grandi opere, Ghella, con oltre 150 anni di esperienza nel settore degli scavi in sotterraneo, e Spie Batignolles, un’azienda francese che opera a livello locale e internazionale nei settori delle costruzioni e delle infrastrutture.
Le figure ricercate
Le figure ricercate sono principalmente operai e tecnici per i lavori di scavo, minatori e addetti alle frese. Altre figure professionali potrebbero includere elettricisti e operatori per la logistica e i trasporti.
I lavori di costruzione del tunnel del Moncenisio dovrebbero durare 91 mesi.
Gli interessati alle assunzioni possono monitorare i siti web delle aziende coinvolte nella costruzione dell’opera, l’Agenzia Piemonte Lavoro e il sito web della TELT.